rammentare
È esclusivo della poesia, e ricorre sempre in rima. Significa " ricordare ": costruito come pronominale, in Pg XXXIII 95 or ti rammenta / come bevesti di Letè (il Tommaseo [Dizionario], accostando r. al ‛ ricordarsi ' dei vv. 91 e 94, nota che " nel ricordarsi può essere l'affetto del cuore, il rammentarsi concerne la mente, e denota per lo più atto deliberato "); con il ‛ si ' passivante in Pd X 31 Lo ministro maggior... / con quella parte che sù si rammenta [" è ricordata ", " è citata "] / congiunto; nel senso di " far venire in mente ", in Rime dubbie III 5 10 ciò face Amor qual volta mi rammenta la / dolce mano. V. anche AMMENTARSI.
Più complesso il significato di r. in Pd XVIII 110 Quei che dipinge lì, non ha chi 'l guidi; / ma esso guida, e da lui si rammenta / quella virtù ch'è forma per li nidi. Tranne il Buti, che interpreta " si tiene ferma ", e Benvenuto, che erroneamente attribuisce al verbo valore passivo (" idest, memoratur ab illo pictore aeterno "), gli altri commentatori intendono in genere " si riconosce derivare da lui ", " da lui si ripete ".
Più ampiamente il Tommaseo: " Così diciamo riconoscere da uno: e il rammentare è un riconoscere, e il riconoscere un rammentare "; e il Torraca: " la virtù si rammenta di proceder da Dio. Si rammenta, perché non guidata immediatamente da lui " (" Bull. " II [1895] 204). Il passo, è stato notato (Tommaseo, Dizionario; Mattalia), è analogo a Pg VII 121-123 Rade volte risurge per li rami / l'umana probitate; e questo vole / quei che la dà, perché da lui si chiami. Il Porena proporrebbe di leggere di lui (" la virtù formativa... si ricorda di Dio "), come già proposto dal Busnelli: cfr. " Bull. " XV (1908) 279. Comunque, il significato della terzina è il seguente: Dio non ha un maestro che lo guidi o un esemplare a cui rifarsi, ma è egli stesso guida ed esempio a tutti, e anche la natura " riconosce da lui ogni virtù creativa ": così Casini-Barbi, che rimandano, per il concetto, a If XI 99-100 natura lo suo corso prende / dal divino 'ntelletto e da sua arte. L'immagine dei nidi è forse richiamata da quella dell'aguglia (l'aquila imperiale del cielo di Giove) che D. sta ora descrivendo.