RAMNENSI (Ramnes e Ramnenses)
Nome di una delle tre antiche tribù romane, insieme con Tizî e Luceri (v. tribù).
Un'etimologia che risale almeno a Ennio (Varr., De lingua latina, V, 55) derivava il nome da Romolo. Ma un'altra etimologia dell'etrusco Volnio (citata dallo stesso Varrone). diceva etrusco il nome. I moderni hanno seguito ora l'una ora l'altra delle due ipotesi antiche. Donde la teoria, enunciata da G. B. Niebuhr, della sostanziale identità del nome R. con quello di Romani con il corollario che dunque i R. erano la parte originaria della popolazione romana, a cui poi si sarebbero uniti i Tizî Sabini e i Luceri Etruschi. Donde d'altra parte la teoria delle origini etrusche delle tribù romane, che ha avuto il maggior sostegno nelle indagini di W. Schulze sui nomi proprî romani. Lo Schulze ha infatti trovato gentilizî etruschi affini ai nomi dei Tizî e dei Luceri, e ha pure provato che il nome Ramni, benché non ancora documentato in etrusco, ha forma etrusca. Entrambe le teorie incontrano però difficoltà. Contro la prima è valido soprattutto l'argomento che l'ordine delle tribù concedeva la precedenza ai Tizî, segno che i R. non furono mai considerati la parte originaria della popolazione. Non resta tuttavia esclusa un'affinità, per ora non spiegata, tra il nome Romani e quello Ramnensi. La seconda teoria, benché la migliore allo stato attuale delle conoscenze, non spiega bene la genesi delle tribù, presupponendo un gentilizio, e per di più etrusco, in tribù latine di tipo indoeuropeo.
Ramnensi erano anche dette due delle sei centurie equestri anteriori all'ordinamento centuriato e conservate in quest'ordinamento (sotto il nome di sex suffragia) con precedenza sulle altre dodici costituite a nuovo: tali Ramnensi erano evidentemente i cavalieri patrizî dati dalla tribù dei Ramnensi. La distinzione delle due centurie in una di Ramnensi primi (priores) e un'altra di Ramnensi secondi (posteriores), che aveva il suo riscontro nelle altre tribù, di cui i primi disponevano di due cavalli, uno per sé e l'altro per lo scudiero, mentre i posteriori disponevano di un cavallo solo, si connette probabilmente con la distinzione delle famiglie patrizie della tribù in genti maggiori e genti minori.
Bibl.: Cfr. anche per la bibl. anteriore, G. De Sanctis, Storia dei Romani, I, Torino 1907, pag. 249 segg. e A. Rosenberg, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I A, colonna 137 segg. Inoltre, W. Schulze, Zur Geschichte d. latein. Eigennamen, in Abhandl. götting. Gesellschaft d. Wissensch., V (1904), pagina 581 segg. Per maggiori indicazioni, v. la voce tribù.