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ranitidina

Dizionario di Medicina (2010)
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ranitidina


Farmaco appartenente alla famiglia degli antistaminici che bloccano il recettore dell’istamina di tipo H2. La r. blocca il recettore H2, impedendo l’azione dell’istamina sulle cellule basali dello stomaco e, quindi, la secrezione di acido cloridrico. Viene utilizzato elettivamente nella terapia dell’ulcera duodenale, ma anche in quella dell’ulcera gastrica, nel reflusso gastroesofageo, nella sindrome di Zollinger-Ellison e nella prevenzione del danno gastrico indotto da farmaci antinfiammatori non steroidei. Dopo somministrazione orale, il pH gastrico si innalza (l’ambiente dello stomaco diviene meno acido) in circa 20 minuti; dopo 2 ore si osserva una drastica riduzione della secrezione acida, che si mantiene per 4÷6 ore. Si è osservato che le formulazioni effervescenti di r., dopo 60 minuti dalla somministrazione, innalzano maggiormente il pH gastrico rispetto alle compresse non effervescenti e allo sciroppo. I sintomi del reflusso gastroesofageo vengono fortemente ridotti dopo circa due settimane. La r. è utilizzata anche in quei pazienti con asma provocata dal reflusso gastroesofageo, nei sanguinamenti gastrointestinali, nella terapia dell’anafilassi, e per ridurre la possibilità di aspirazione di acido nei polmoni durante l’anestesia. La r. si è dimostrata utile anche nel ridurre la sensazione di ‘bruciore allo stomaco’ in pazienti non portatori di ulcera. Non si deve escludere automaticamente la presenza di un tumore se l’assunzione di r. riduce i sintomi.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati della r. sono quelli tipici degli antistaminici. Normalmente il farmaco è ben tollerato. Pazienti con problemi di aritmie cardiache hanno sviluppato bradicardia dopo infusione rapida di ranitidina. Si è osservato un maggior rischio di contrarre una polmonite da comunità tra i pazienti anziani con malattie polmonari croniche, diabete o immunocompromessi che assumono ranitidina. Dopo 60 minuti dalla somministrazione si è osservata una riduzione dei livelli di fattore intrinseco (necessario per l’assorbimento della vitamina B12) prodotto dalle cellule parietali dello stomaco. Dopo 2 ore i livelli tornano normali e, quindi, è improbabile la possibilità di carenza di vitamina B12 durante il trattamento. Sono possibili, anche se rare, gravi reazioni ematologiche (leucopenia), epatiche (ittero, epatite), neurologiche (vertigini, alterazioni del sonno) e reazioni di ipersensibilità. Sono stati riportati solo episodicamente casi di ginecomastia e impotenza.

Vedi anche
antistaminici Farmaci, scoperti da D. Bovet nel 1937, in grado di competere con gli effetti farmacologici dovuti all’istamina (➔). La loro azione si manifesta in virtù della somiglianza della loro struttura chimica con quella dell’istamina stessa, per cui sono in grado di occuparne il posto sui recettori H1 e H2 della ... ulcera In patologia umana e in veterinaria, soluzione di continuo, di forma rotondeggiante od ovalare, dei tegumenti e dei tessuti di rivestimento delle cavità interne, che interessa anche il tessuto connettivo sottostante e mostra scarsa tendenza alla risoluzione spontanea. medicina Le cause delle ulcera ... stomaco Nell’Uomo e nella maggior parte dei Vertebrati, dilatazione del tratto dell’apparato digerente che fa seguito all’esofago e in cui avviene la cosiddetta chimificazione degli alimenti. 1. Anatomia comparata Nei pesci, in generale, non vi è una separazione netta tra esofago e stomaco: questo può essere ... ipersensibilità ipersensibilità Esagerata sensibilità organica verso una o più sostanze, spesso per stati allergici. ● In immunologia, ipersensibilita ritardata, tipo di reazione immunitaria che compare tra le 12 e le 48 ore dal contatto con l’antigene a seguito di risposta da parte delle cellule appartenenti al sistema ...
Tag
  • FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI
  • REFLUSSO GASTROESOFAGEO
  • FATTORE INTRINSECO
  • ARITMIE CARDIACHE
  • ACIDO CLORIDRICO
Altri risultati per ranitidina
  • ranitidina
    Enciclopedia on line
    Composto chimico di formula C13H22N4O3S, dotato di azione antagonista dell’istamina a livello dei recettori H2 presenti sulla mucosa gastrica. La scoperta e la vasta applicazione terapeutica della r. rientrano nell’ampio capitolo della farmacologia sviluppatosi con l’intento di identificare e controllare ...
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