RAOUL de Cambrai
Poema epico francese della fine del sec. XII, che svolge una leggenda feudale, i cui addentellati storici risalgono a metà del sec. X: non è escluso che la chanson di R. de C. nella forma in cui ci è pervenuta presupponga un originale perduto, fors'anche di mezzo secolo più arcaico.
Il poema è costituito di 8726 decasillabi in parte rimati e in parte soltanto assonanzati. R. de C. è figlio del conte di Cambrai e di Alaais, sorella del re di Francia. Orfano e in disgrazia del monarca, a cui si era ribellata la vedova che non voleva passare a seconde nozze, costretto a vivere fuori dei possedimenti aviti che gli erano stati usurpati, R. de C. cresce all'ombra di questa grande ingiustizia, di cui si ricorderà non appena sarà maturo per la vita e per la cavalleria. Purtroppo anch'egli, per sete di dominio, prenderà le armi contro gli orfani del conte di Vermandois, macchiandosi della stessa malvagità da cui era stata colpita la sua anima e attirandosi perciò l'angosciosa maledizione della vecchia madre: L'azione così si complica, e tutto il romanzo si arricchisce di personaggi e di episodî che riflettono questi motivi di contrasti morali, più che di interessi egoistici. Se è vero che il procedimento e la tecnica del poema si rivelano nella forma tradizionale all'epica feudale e cavalleresca, tuttavia le figure e le vicende acquistano un loro vigore drammatico, che pare distinguere il Raoul de Cambrai dalle altre Chansons de geste: la vedova, Raoul, lo zio Guerri, lo scudiero Bernier, i giovani orfani del conte di Vermandois, sembrano soggiacere a una fatalità di natura non soltanto guerresca e feudale, ma più profondamente spirituale, che nei migliori momenti sa tradursi con una sua particolare solennità lirica. La Chanson si riallaccia - secondo la nota teoria del Bédier - a tradizioni storico-ecclesiastiche della regione di Cambrai e specialmente attorno all'abbazia di Saint-Géri.
Ediz. e bibl.: Edizione a cura di P. Meyer e A. Longnon, Parigi 1882 (cfr. G. Paris, in Journal des Savants, 1886, pp. 539-559). Inoltre A. Longnon, Nouvelles observations sur R. de C. in Romania, 1908; J. Bédier, La légende de Raoul de Cambrai, vol. II delle sue Légendes épiques, 3ª ediz., Parigi 1926, pp. 337-468.