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RAOUL de Houdenc

Enciclopedia Italiana (1935)
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RAOUL de Houdenc


Poeta francese, la cui attività si svolse nella prima metà del secolo XIII. Egli è fra i primi e migliori continuatori di Chrétien de Troyes, di cui riprende la maniera cortese e cavalleresca con grazia congeniale.

Nel suo migliore romanzo, Méraugis de Portlesguez (composto intorno al 1228), la sua poesia, che si disnoda attraverso il facile e lieve ottonario, si fa ancora più fragile di quella del suo grande modello, di cui riprende anche con amabile sobrietà le immaginose e delicate allegorie. Il motivo dominante è l'amore che si nutre di valore cavalleresco e di sentimentale attesa, e anche l'intreccio che mette a prova l'eroe Méraugis e la sua amata Sidoine riecheggia il tema di Erec et Énide di Chrétien de Troyes; ma R. de H. si abbandona con maggiore ingenuità alla rêverie degl'incantesimi, dei soggiorni misteriosi (si vedano, fra l'altro, gli episodî della "Città senza nome", del "Castello delle carole", ecc.), delle vie fragili e dubbiose attraverso cui erra la passione amorosa, con il solo scopo di blandire l'ozio delle corti e degli animi femminili. Per questa sua adesione alla letteratura di moda, accolse in due poemetti alcune finzioni allegoriche, sempre con spirito chiaro e leggiero: Romanz des eles de la proëce e Songe de Paradis.

Ediz. e bibl.: Il Méraugis a cura di M. Friedwagner, Halle 1897 (cfr. Zeitschr. für rom. Philologie, XXVI, pp. 452-552). Cfr. anche W. Zingerle, Über R. von H. und seine Werke (dissert.), Erlangen 1880.

Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
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