UBAC, Raoul
Pittore e scultore belga, nato a Malmédy il 31 agosto 1910. Le sue prime esperienze artistiche si svolgono nel campo della fotografia. A Parigi, dove soggiorna dal 1930 (ma continuerà a viaggiare, come aveva fatto fin da giovanissimo, e a non avere un solo luogo di residenza), viene in contatto con il movimento surrealista, ed è affascinato soprattutto dalle nuove risorse offerte dalle sperimentazioni fotografiche di Man Ray (solarizzazione, petrificazione, ecc.). Nel 1934 pubblica con C. Bryen una raccolta di poesie e foto, Actuaction poétique. Nel 1936 si dedica all'incisione frequentando l'Atelier 17 di S.W. Hayter. Fino al 1939 i legami di U. con il movimento surrealista si fanno sempre più intensi: le sue fotografie sono regolarmente pubblicate su Le Minotaure. Durante la guerra aderisce al gruppo Main à Plume, ancora d'impostazione surrealista. Dopo il 1945, abbandonata definitivamente la fotografia, si dedica al disegno e alla pittura, soprattutto al guazzo, e, dal 1946, inizia a incidere le sue prime ardesie, superando le difficoltà tecniche offerte da un materiale così difficile, nel quale U. troverà ricche risorse per la sua ricerca. L'amicizia con J. Bazaine e altri pittori di "tradizione francese", contribuisce all'evoluzione della sua pittura verso forme astratte: le natture morte, i paesaggi appaiono sempre più, anche con l'uso, dopo il 1956, di una tecnica mista (frammenti di ardesia e resine amalgamate), stratificazioni, accumulazioni sedimentarie che denunciano il suo particolare rapporto con la realtà. Nelle ardesie, nei rilievi dipinti, i temi ricorrenti rimangono sempre la terra, segnata da solchi, e il corpo umano che denuncia gli stessi segni della terra cui appartiene.
U. si è anche dedicato all'illustrazione di numerosi libri di Eluard (Voir, 1948), A. Frénaud (La quête du poème, 1957; Vieux pays, 1967), Chr. Dotremont (Ancienne Eternité, 1962), J. Dupin (Proximité du Murmure, 1971), ecc.; ha realizzato opere monumentali come muri di ardesie (Pittsburgh, Evian, ecc.), vetrate, mosaici murali e arazzi, tra cui quello per il teatro della Casa della Cultura di Grenoble. Tra i riconoscimenti ricevuti: il Premio triennale del Belgio (1969) e il premio nazionale delle arti (1972). Vedi tav. f. t.
Bibl.: A. Frénaud, Une peinture tragique, in Derrière le miroir, n. 34 (1950); Y. Bonnefoy, Catalogo all'esposizione Ubac, Parigi 1966; Autori vari, Ubac, ivi 1970; G. Picon, Catalogo dell'esposizione Ubac, Zurigo 1974.