Walsh, Raoul
Attore e regista cinematografico statunitense, nato a New York l'11 marzo 1887 e morto a Simi Valley (California) il 31 dicembre 1980. Fra i maggiori registi del cinema americano, autore ‒ tra corto e lungometraggi ‒ di oltre cento film, realizzò opere spesso maestose ma non ridondanti, ricche di uno spiccato senso dell'azione e dell'avventura, tra le più appassionanti per spessore drammaturgico e disegno dei personaggi. Nel confronto con più generi ‒ dal western al film di guerra, dal noir al melodramma ‒ il suo lavoro rivelò più volte sfumature inconsuete all'interno della 'retorica' dei generi cinematografici, facendo emergere aspetti di profonda originalità, in particolare nello scavo dei caratteri, sia maschili sia femminili. Nel corso della sua lunga e prestigiosa attività non ricevette però nessun riconoscimento di rilievo internazionale.
Nato da padre di origini irlandesi e da madre di origini ispano-irlandesi, W. ebbe un'educazione cattolica, frequentando il Collegio di San Francesco Saverio e poi l'università di Seton Hall, nel New Jersey, dove seguì anche corsi teatrali. Trasferitosi in Europa e dedicatosi alla pittura ‒ sua costante passione ‒ rientrò poi negli Stati Uniti dove svolse vari mestieri, finché non cominciò a lavorare come attore in alcuni spettacoli teatrali. Ma agli inizi degli anni Dieci gli venne offerta la possibilità di esordire nel cinema e in tal modo poté entrare nell'industria cinematografica americana, in via di costante sviluppo. Esordi fra i più brillanti, poiché W. ebbe l'opportunità di recitare in alcuni film di David W. Griffith ‒ e in particolare The birth of a nation (1915; Nascita di una nazione), dove interpretò il ruolo di John Wilkes Booth, l'attore che uccise A. Lincoln ‒ lavorando al fianco di Dorothy e Lillian Gish, Mary Pickford e Lionel Barrymore, e di dirigere alcuni cortometraggi prodotti dalla Fine Arts, casa di produzione del regista, che gli offrì anche l'occasione di recarsi in Messico a filmare le gesta di Pancho Villa, per un film che poi non venne realizzato. L'esperienza con Griffith fu fondamentale nella formazione registica di W., che rivelò già una certa attitudine fin dai primi cortometraggi, per es. il curioso The mistery of the Hindou image (1914), intrecciando poi melodramma e ambiente gangsteristico nel lungometraggio The regeneration (1915). Dopo molti altri film realizzati nel corso degli anni Dieci ‒ fra cui due trasposizioni da drammi di H. Ibsen ‒ e una temporanea attenuazione di credito presso l'industria hollywoodiana, W. diresse un'opera di grande successo ‒ sia di critica sia di pubblico ‒ come The thief of Bagdad (1924; Il ladro di Bagdad), in cui si espresse compiutamente il suo gusto per l'avventura e il mistero, attraverso le imprese fiabesche del protagonista, interpretato da Douglas Fairbanks senior. Un'abilità confermata dalle rigorose riprese belliche di un altro titolo di un certo rilievo di quel periodo, What price glory? (1926; Gloria), nel quale s'insinua anche un altro aspetto poi ricorrente nel suo cinema: la descrizione dell'amicizia virile. L'esotismo, altro tema ‒ nonché contesto ambientale ‒ spesso presente nell'opera del regista, appare in vario modo sia in Sadie Thompson (1928; Tristana e la maschera), da un racconto di W.S. Maugham, sia in Loves of Carmen (1927; La cortigiana di Siviglia), spumeggiante rielaborazione del racconto di P. Mérimée. Un notevole spessore di maestosità, il respiro di un cinema talora quasi epico emersero nel primo western importante di W., The big trail (1930; Il grande sentiero), che offrì inoltre il primo ruolo di rilievo a John Wayne, nelle vesti di uno scout al comando di un gruppo di pionieri. Seguirono molti altri titoli, fra cui anche commedie, ma nessuno dell'importanza di The roaring Twenties (1939; I ruggenti anni Venti), splendido gangster film con James Cagney e Humphrey Bogart, per alcuni versi quasi una summa del genere stesso, giunto ormai in una fase declinante. Una storia di amicizia tanto profonda quanto la successiva rivalità, ben presto a suo modo ripresa in They drive by night (1940; Strada maestra), un interessante road movie che tratteggia anche una bella figura femminile, interpretata da Ida Lupino. Tra gangster film e noir si muove una storia appassionante e dolorosa quale quella del protagonista (Humphrey Bogart) di High Sierra (1941; Una pallottola per Roy), che W. avrebbe riproposto in un western altrettanto esaltante, ossia Colorado territory (1949; Gli amanti della città sepolta). Storie di grande respiro visivo, antiretoriche eppure piene di pathos, come per es. They died with their boots on (1942; La storia del generale Custer), con Errol Flynn protagonista, o il magnifico Objective, Burma! (1945; Obiettivo Burma!), film bellico di impianto collettivo, che narra il lungo e tortuoso viaggio ‒ quasi 'alla Kipling' ‒ di un gruppo di soldati, entro uno stretto e a tratti serrato rapporto con la natura come luogo affascinante ma tenebroso. Anche in questo caso W. creò successivamente una sorta di pendant del suo film, realizzando una delle sue opere più belle, Distant drums (1951; Tamburi lontani), nella quale Gary Cooper, immerso nella magnificenza di scenari naturali, riveste il ruolo di un capitano al comando di un gruppo di soldati che devono combattere gli Indiani Seminole. Un film di poco preceduto dal risultato forse più singolare di W., almeno rispetto alla logica del genere western, quel Pursued (1947; Notte senza fine), strutturato per ricorrenti flashback, che lentamente cadenzano i ricordi ‒ intrisi di elementi psicoanalitici ‒ di un uomo in fuga (uno straordinario Robert Mitchum) e da un altro capolavoro, White heat (1949; La furia umana). In quest'ultimo un non più giovane James Cagney, icona del gangster film, interpreta un disperato malvivente, morbosamente legato alla madre, infine votato all'autodistruzione, rappresentata da W. con un finale incandescente (lo scoppio di un deposito di gas). Esemplare nella messa in scena dei più diversi ambienti ‒ dalla città alle strade periferiche, fino ai grandi spazi naturali ‒ W. offrì ancora notevoli prove di questa abilità, per es. con Saskatchewan (1954; Le giubbe rosse del Saskatchewan), western decisamente atipico ambientato in Canada. Altre opere successive ‒ da The king and four queens (1956; Un re per quattro regine), anomalo western con venature di commedia interpretato da Clark Gable, al film di guerra The naked and the dead (1958; Il nudo e il morto, dall'omonimo romanzo di N. Mailer) ‒ godettero di una certa popolarità, ma W. nel 1964 si decise al ritiro dall'attività, rifiutando varie proposte e ritirandosi nel suo ranch nel Texas. Nel 1972 pubblicò in Francia il romanzo Le colère des justes e nel 1974 uscì l'autobiografia dal titolo Each man in his time. The life story of a director.
M. Marmin, Raoul Walsh, Paris 1970.
Raoul Walsh, ed. P. Hardy, Edinburgh-London 1974.
P. Bachmann, Raoul Walsh, Torino 1977.
Il cinema di Raoul Walsh, a cura di G. Vitale, M. Olivi, A. Turcato, Padova 1980.
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P. Giuliani, Raoul Walsh, Paris 1986.
M. Henry Wilson, Raoul Walsh, ou, La saga du continent perdu, Paris 2001.