rapina
Genericamente per l'atto e l'effetto del rapire, del portar via una cosa cen violenza e ingiustamente: Pg XX 65 Lì cominciò con forza e con menzogna / la sua rapina, detto della discendenza di Ugo Capeto.
In Cv I XII 10 la ingiustizia, massimamente è odiata, sì come è tradimento, ingratitudine, falsitade, furto, rapina, e IV XI 7 per furto o per rapina, D. distingue, secondo lo schema di s. Tommaso, tra il furto che " inchiude l'ignoranza di colui a cui si ruba " e la r. che inchiude " la violenza verso di lui " (Busnelli-Vandelli; cfr. Tomm. Sum. theol. II II 66 4).
Per la forza trascinante del Primo Mobile, in Cv II V 17 Ancora si muove tutto questo cielo e rivolgesi con lo epiciclo da oriente in occidente, ogni di naturale una fata: lo qual movimento, se esso è da intelletto alcuno, o se esso è da la rapina del Primo Mobile, Dio lo sa (si veda con lo stesso valore ‛ rapire ' in Pd XXVIII 70). Ugualmente r. è detta la forza violenta, appunto rapinosa, della bufera infernale che mena li spirti con la sua rapina, in If V 32 (qui il Tommaseo ricorda Virg. Aen. I 58-59 " maria ac terras caelumque profundum / quippe ferant rapidi secum verrantque per auras "; per il significato simbolico della r. cfr. ad es. il commento del Fallani).