rapporto
rapporto termine che, in relazione a due numeri, di cui il secondo non nullo, ne indica il quoziente. Il rapporto tra due grandezze omogenee A e B indica la misura della prima rispetto alla seconda, presa come unità. A e B sono commensurabili se A è multipla secondo un certo intero non nullo p di un sottomultiplo B /q di B e, in tal caso, il loro rapporto è dato dalla frazione p /q. A e B sono incommensurabili se non esiste alcuna grandezza omogenea che sia sottomultipla comune; in tal caso il rapporto non può essere espresso sotto forma di frazione, ma è dato da un → numero irrazionale. L’uguaglianza di due rapporti dà luogo a una → proporzione. Il rapporto tra due grandezze omogenee (quale per esempio quello tra il perimetro e il lato di un quadrato) dà luogo a un numero puro, cioè adimensionale e non dipendente dalle unità di misura scelte (nell’esempio tale numero è 4). Si possono tuttavia considerare rapporti tra grandezze non omogenee, costruendo così nuovi oggetti, concettualmente rilevanti: per esempio, in fisica, il rapporto tra spazio percorso da un punto materiale e tempo trascorso definisce il concetto di velocità; in economia, il rapporto tra prodotto interno lordo di uno stato e numero dei suoi abitanti fornisce il reddito pro capite. Si parla poi di rapporto in molti contesti particolari: → rapporto armonico; rapporto di → scala; → rapporto incrementale; → rapporto semplice di tre punti allineati.