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RAPSODIA

Enciclopedia Italiana (1935)
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RAPSODIA


. Per la rapsodia letteraria, v. rapsodi. Nella terminologia musicale di oggi questa voce corrisponde a una composizione strumentale, generalmente solistica, nella quale due o più temi - quasi sempre di origine popolare - vengono esposti in varie interpretazioni succedentisi secondo una forma d'assoluta libertà, come di fantasia.

Esempî se ne hanno non di rado nella produzione specialmente pianistica dai secondi romantici in poi: i più noti si trovano presso F. Liszt, il quale nelle sue numerose composizioni così intitolate lavora su canti, danze, marce di derivazione zingaro-magiara (nelle Rapsodie ungheresi) o iberica (nella Rapsodia spagnola), presentando questi elementi in una grande varietà d'effetti strumentali cui concorrono specialmente giuochi ritmici e armonici. Altri esempî, abbastanza simili nella posizione estetica, diedero J. Raff, A. Dvořák, C. Saint-Saëns, E. Lalo, ecc. Diversa la concezione delle rapsodie di J. Brahms, che sui temi - anche originali - svolgono un lavoro assai più interno e dialettico. Presso questo maestro troviamo del resto, sotto la designazione di rapsodia, anche un vasto lavoro per contralto, coro maschile e orchestra, sul Viaggio d'inverno nel Harz di Goethe. Designazione, questa, piuttosto derivata dal senso greco del termine.

Vedi anche
Antonín Dvořák Dvořák ‹dvòřaak›, Antonín. - Musicista boemo (Nelahozeves, Boemia, 1841 - Praga 1904). Studiò a Praga. Dopo lavori ancora immaturi, si rivelò con un Inno per coro e orchestra (1873) e con uno Stabat (1877). La borsa di studio procuratagli dall'Inno gli consentì di proseguire nell'attività di compositore, ... Claude-Achille Debussy Debussy ‹dëbüsì›, Claude-Achille. - Musicista francese (Saint-Germain-en-Laye 1862 - Parigi 1918). Figura geniale di innovatore, profondamente anticonvenzionale, rivoluzionò l'armonia, il ritmo, la sonorità e la forma della musica occidentale della seconda metà del XIX secolo. Vita. Studiò con varî maestri, ... Sergej Vasil´evič Rachmaninov Rachmaninov ‹rakℎmàn'inëf›, Sergej Vasil´evič. - Musicista (Onega, governatorato di Novgorod, 1873 - Beverly Hills 1943). Studiò al conservatorio di Pietroburgo e poi a quello di Mosca, dove ebbe come insegnanti A. I. Siloti per il pianoforte, S. I. Taneev e A. S. Arenskij per la composizione. Nel 1917 ... Béla Bartók Bartók ‹bå´rtook›, Béla. - Musicista ungherese (Nagyszentmiklós 1881 - New York 1945). Il linguaggio di Bartok, Bela si fonda su un originale rapporto fra la tradizione colta e i canti popolari che raccolse in Ungheria; successivamente egli spinse la sua arte verso conquiste più personali, diventando ...
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Altri risultati per RAPSODIA
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    Enciclopedia on line
    In musica, composizione strumentale, spesso solistica, nella quale più temi, quasi sempre di origine popolare, vengono svolti in forma libera, con significati epici o di esaltazione etnica e nazionale, o destinate a valorizzare un particolare virtuosismo strumentale. Fu forma prediletta nel Romanticismo ...
Vocabolario
rapsodìa
rapsodia rapsodìa s. f. [dal gr. ῥαψῳδία]. – 1. L’arte, la tecnica e l’attività del rapsodo, e la composizione stessa recitata o cantata: la r. fu praticata nell’antica Grecia; le r. omeriche. Per estens., letter., componimento poetico...
rapsòdico
rapsodico rapsòdico agg. [dal gr. ῥαψῳδικός] (pl. m. -ci). – Dei rapsodi; attinente alla rapsodia (soprattutto negli usi estens. della parola): poema a carattere r.; poesia r., costituita di frammenti; lettura r. (di un testo, di un’opera...
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