RAÚL González Blanco
Spagna. Madrid, 27 giugno 1977 • Ruolo: centravanti • Squadre di appartenenza: 1994-2002: Real Madrid • In nazionale: 55 presenze e 28 reti (esordio: 9 ottobre 1996, Repubblica Ceca-Spagna 0-0) • Vittorie: 3 Campionati spagnoli (1994-95, 1996-97, 2000-01), 3 Champions League (1997-98, 1999-2000, 2001-02), 1 Coppa Intercontinentale (1998), 1 Supercoppa Spagnola (1997)
Giocatore tra i più pagati del calcio spagnolo (un miliardo di pesetas a stagione, più di sei milioni di euro netti, fino all'estate del 2005, con una clausola di rescissione di più di 180 milioni di euro). Il primo avvenimento eccezionale nella carriera di Raúl è la sua 'conversione' calcistica: cresciuto in una famiglia tifosa dell'Atlético, è diventato una stella del Real Madrid. Responsabile del 'tradimento' è stato Jesús Gil, che, allora presidente dell'Atlético, abolì la formazione del settore giovanile in cui il giovanissimo Raúl (12 anni) si apprestava a debuttare. Centravanti con un senso spiccato del gol, elegante nel gioco, Raúl esordisce nel Real Madrid a 17 anni (un record per il club) e comincia la sua carriera con una serie di reti e di dediche speciali: il primo gol è per Dani, il calciatore del Barcellona rapito; quello segnato nella finale di Champions League a Parigi (nel 2000) è per il figlio Jorge appena nato. Meno fortunata la carriera in nazionale: è suo, fra l'altro, l'errore, dal dischetto, nei quarti di finale del Campionato Europeo 2000 contro la Francia, destinata alla vittoria in finale sull'Italia di Zoff.