raunare
Il verbo, usato anche con costrutto pronominale, presenta in senso proprio varie sfumature di significato: " raccogliere ", " riunire insieme ", in If XIV 2 Poi che la carità del natio loco / mi strinse, raunai le fronde sparte; " ammassare ricchezze ", in Rime CVI 83 e 85 da sera e da mane / hai raunato e stretto ad ambo mano / ciò che sì tosto si rifà lontano. / Come con dismisura si rauna, / così con dismisura si distringe (con il ‛ si ' passivante); Cv IV XII 8 e 9 la cupiditade... raunando ricchezze, cresce; invece per " tendere al centro di gravitazione ", in If XXXII 74, dove il centro della terra è indicato come il punto al quale ogne gravezza si rauna, " perché tutti i pesi tirano al centro " (Tommaseo; e cfr. XXXIV 110-111 'l punto / al qual si traggon d'ogne parte i pesi).
Al figurato r. significa sia " ritrarsi ", " ristringersi " (Pg X 18 fummo... / sù dove il monte in dietro si rauna: " Salendo sempre ogni monte s'aguzza e tirasi addietro e rauna, però che ogni monte viene ristringendo inverso la sua sommità ", Anonimo); sia ancora " accostarsi " a qualcuno: Pd XVI 131 avvenga che con popol si rauni / oggi colui (Giano Della Bella): " idest, conveniat et congregetur cum populo, sicut olim fecerunt Gracchi in urbe Roma, et aliqui alii " (Benvenuto). Cfr. anche il Tommaseo: " Dino: I Magalotti intorno a loro avevano molte schiatte che con loro si raunavano d'uno animo. Questa era voce solenne nello stato di Firenze ". Del tutto normale, in antico, la caduta della - d - prefissale (v. AOMBRARE rispetto ad ‛ adombrare '; v. anche ADUNARE).