Burr, Raymond (propr. Raymond William Stacy)
Attore cinematografico statunitense, di padre canadese, nato a New Westminster (Canada) il 21 maggio 1917 e morto a Healdsburg (California) il 12 settembre 1993. Alto e dal fisico imponente, pur manifestando una velata malinconia, rivelatasi soprattutto con il noto personaggio televisivo di Perry Mason, fu uno dei cattivi più minacciosi del cinema hollywoodiano.
Costretto sin da giovanissimo a mantenersi svolgendo attività svariate, riuscì a riprendere gli studi, in precedenza interrotti, frequentando corsi presso alcune università, tra cui la Stanford University, mentre contemporaneamente lavorava per la radio e in teatro. Nel 1943 divenne direttore del Pasadena Playhouse (il teatro della città) e nel 1946 esordì sul grande schermo con San Quentin di Gordon Douglas. Le sue capacità interpretative si cominciarono a notare in Desperate (1947; Morirai a mezzanotte) di Anthony Mann, in cui è un gangster vendicativo e sadico, un vero 'cattivo' da antologia. Interpretò l'anno dopo dapprima un poliziotto in Sleep, my love (Donne e veleni) di Douglas Sirk, quindi di nuoo un malvivente in Raw deal (Schiavo della furia) sempre di Mann, e un investigatore in Pitfall (Tragedia a Santa Monica) di André de Toth. Dette vita successivamente a un implacabile pubblico ministero in A place in the sun (1951; Un posto al sole) di George Stevens. Non si contano i titoli dei film in cui domina la sua presenza massiccia e inquietante, ma fu particolarmente efficace nel ruolo del viscido e insinuante Harry Prebble, brutalmente ucciso da Anne Baxter, in The blue gardenia (1953; Gardenia blu) di Fritz Lang. La sua interpretazione più famosa rimane quella di Rear window (1954; La finestra sul cortile) di Alfred Hitchcock, in cui riesce a destare nello spettatore un senso di pena e di disagio malgrado sia il pericoloso assassino spiato da James Stewart. Fu diretto da Jacques Tourneur in Great day in the morning (1956; L'alba del gran giorno) e l'anno successivo da Gerd Oswald in Crime of passion (Delitto senza scampo), in cui viene ucciso senza pietà dalla dark lady Barbara Stanwyck. L'avvento della televisione lo strappò al cinema e l'attitudine alla crudeltà mostrata da molti suoi personaggi si rovesciò in un ossessivo senso di giustizia che caratterizzò tutti i suoi ruoli televisivi. Fu un fido servitore della legge, dapprima nei panni del celeberrimo avvocato Perry Mason, protagonista dal 1957 di innumerevoli telefilm, e poi in quelli di Ironside, investigatore paraplegico, in una serie durata dal 1967 al 1975.