BORDET-GENGOU, Reazione di
Con questo nome, o con quello di deviazione del complemento, si indica, dai nomi degli autori che lo misero in evidenza, un importantissimo metodo diagnostico fondato sulla teoria dell'immunità.
Se s'iniettano in un animale di una determinata specie (per esempio un coniglio) corpuscoli rossi (antigeni) di un animale di una specie diversa (per esempio un montone), si ottiene dal sangue del primo un siero immune che, messo a contatto con i globuli rossi del secondo, li discioglie (emolisi). Ciò avviene perché il siero immune contiene una sostanza (ambocettore) che agisce specificamente sui globuli rossi iniettati. Ma perché il siero immune messo a contatto con i globuli rossi del sangue li dissolva, è necessario che non sia privo del complemento (o alessina), sostanza che è contenuta in ogni siero normale e che si distrugge con l'invecchiamento del siero o con il riscaldamento. Volendo accertarsi se un siero contenga ambocettori specifici per un determinato antigene (per esempio una specie batterica), si fanno prima reagire insieme l'antigene, il siero in esame e il complemento, dopo si aggiungono corpuscoli rossi e ambocettore emolitico. Se il complemento è stato utilizzato nella prima reazione, non sarà più possibile l'emolisi; se invece questa avviene, significa che nel siero in esame non erano ambocettori specifici per l'antigene preso in esame. Nello stesso modo, essendo noto l'ambocettore, si può identificare l'antigene e quindi stabilire se una malattia è dovuta a un determinato germe, o una determinata malattia a un germe da identificare.