RECEPTUM
. Sotto un medesimo titolo e sotto la stessa denominazione l'editto del pretore romano, movendo più da un'apparente affinità esteriore che da una intrinseca affinità giuridica, riunisce tre istituti: il receptum argentariorum, il receptum nautarum cauponum stabulariorum e il receptum arbitrii.
Receptum argentariorum. - È il patto col quale un banchiere si impegna a pagare in un giorno determinato il debito di un cliente. Differisce dal constitutum debiti alieni, soprattutto perché questo presuppone, a pena di nullità, un debito preesistente, mentre il receptum prescinde dalla reale esistenza del debito che il banchiere si impegna di pagare. Il receptum argentariorum, ritenuto da molti un contratto formale risalente a epoca molto antica, è un patto pretorio protetto da azione in factum. Con una sua costituzione (Cod., IV, 18, de const. pec., 2) l'imperatore Giustiniano assorbì il receptum argentarii nel constitutum debiti alieni e cercò di farne sparire dal Digesto ogni menzione.
Receptum nautarum cauponum stabulariorum. - È un patto mediante il quale il padrone della nave, dell'albergo, o della rimessa, assume sopra di sé la responsabilità per la distruzione o il deterioramento delle cose dei viaggiatori anche indipendentemente dalla sua colpa, a meno che derivi da forza maggiore. Il pretore concede contro di lui un'actio in factum, più rigorosa di quelle nascenti dal deposito e dalla locazione.
Receptum arbitrii. - È il patto conchiuso tra privati e un arbitro, col quale questi viene incaricato di decidere una controversia tra quelli esistente. Il pretore non protegge il patto con cui le parti hanno convenuto di rimettersi all'arbitro, che nel diritto classico doveva assumere la veste di un contratto verbale, ma protegge il patto col quale l'arbitro si era obbligato verso i contendenti a definire la lite: egli dichiara che lo costringerà all'arbitrato. Per altro, il pretore non concede azione contro di lui, ma interviene con sanzioni di ordine amministrativo (multae).
Bibl.: P. F. Girard, Manuel de droit rom., 8ª ed. curata da F. Senn, Parigi 1929; V. Arangio Ruiz, Responsabilità contrattuale, 2ª ediz., Napoli 1933, pp. 103 segg., 271 seg.; id., Istit. di diritto romano, 3ª ediz., ivi 1934, p. 321 segg.