RECUA
Nome di un personaggio femminile su uno specchio etrusco proveniente dalla tomba Ravizza in Orvieto.
La rappresentazione mostra tre figure: a destra Venere (l'identificazione è resa sicura dall'iscrizione Turan, chiaramente leggibile); nel centro una giovinetta con veste corta, orecchini, braccialetti e collana, che tiene nella mano destra un oggetto rotondo non facilmente determinabile e nella sinistra un lembo della veste; la divinità seduta a sinistra, anch'essa riccamente abbigliata, sembra essere designata dalla scritta (Menrfa?) come Minerva. In realtà i diversi autori che hanno trattato dello specchio danno di queste iscrizioni letture assai discordanti; mentre il Gerhard denomina la figura centrale Aethe o Aephe, riconoscendovi Artemide (data anche la veste succinta), il Bugges identifica la figura seduta con Medea, e non con Minerva; da ciò è portato ad applicare il nome R. (sulle orme del Brunn, che dà la lettura Necual) alla figura centrale, la quale, comparendo qui assieme a Medea, troverebbe un parallelo nello specchio di Talamone ove la fanciulla al seguito della maga ha il nome di Rescial (v.).
Bibl.: E. Braun, La nascita di Minerva sopra gli specchi etruschi, in Ann. Inst., VIII, 1851, p. 153, tav. agg. M; E. Gerhard, Etr. Sp., III, Berlino 1863, pp. 182-3, tav. CLXXXIII; C. Pauli, in Roscher, IV, 1909-15, c. 72-73, s. v.