Red scare
(ingl. «paura rossa») Nome di due campagne contro il radicalismo di sinistra negli Stati Uniti. La prima, accentuatasi tra il 1919 e il 1920, rappresentò lo sviluppo delle iniziative per soffocare il dissenso neutralista e pacifista durante la Prima guerra mondiale. Promossa dal procuratore A. Mitchell Palmer, prese di mira immigrati anarchici, socialisti e comunisti con l’intento di prevenire una replica della rivoluzione bolscevica negli Stati Uniti. Comportò l’arresto di circa 9000 presunti sovversivi e la deportazione di oltre 500, trovando un’ultima eco nella condanna a morte e nell’esecuzione di Sacco e Vanzetti (➔ Sacco, Nicola e Vanzetti, Bartolomeo). La seconda costituì il riflesso della Guerra fredda in politica interna e si dipanò dal 1947 al 1954, incoraggiata dalle reiterate accuse demagogiche lanciate dal senatore J.R. McCarthy (➔ ) a partire dal 1950. Si propose di eliminare le ipotetiche infiltrazioni di comunisti nell’amministrazione federale e creò un clima inquisitorio di caccia alle streghe con ricadute in tutti gli ambiti della società, provocando arresti e licenziamenti, che colpirono alcune migliaia di persone, nonché richieste grottesche di giuramenti di lealtà anticomunista.