redditometro
Strumento utilizzato dall’Agenzia delle entrate per calcolare in via presuntiva il reddito o i compensi percepiti da un contribuente. L’amministrazione finanziaria, sulla base di informazioni contenute nelle banche dati a cui ha normalmente accesso circa la proprietà o la disponibilità di taluni beni, stima la capacità contributiva del soggetto.
Utilizzando una metodologia statistico-matematica, vengono messe in relazione al reddito del contribuente varie voci di spesa in grado di pesare la sua capacità contributiva. Il r. è applicato alle persone fisiche (professionisti, commercianti, artigiani, imprenditori individuali, dipendenti e pensionati), con l’obiettivo di individuare i contribuenti che non dichiarano o che nascondono le imposte da versare. Per le società sono previste altre modalità di accertamento, quali gli studi di settore (➔ studio di settore) e il tutoraggio per quelle di grandi dimensioni (assistenza, attraverso collegamenti telematici tra il contribuente e il sistema informativo dell’Agenzia, per le dichiarazioni IVA e dei redditi prima della loro presentazione).
Il r. è, quindi, uno strumento di controllo basato su coefficienti di conversione di spese in reddito. Per. es., l’acquisto a titolo oneroso di un immobile, l’acquisto/possesso di una macchina, la disponibilità di residenze secondarie, il consumo di energia elettrica, fanno presumere una capacità di spesa che deve trovare corrispondenza nel reddito imponibile dichiarato. L’amministrazione, utilizzando appositi coefficienti, individua un reddito congruo in relazione al mantenimento di ogni bene; con opportuni aggiustamenti, i vari redditi associati a ciò che si possiede vengono sommati per formare il reddito stimato in capo al contribuente.
Qualora lo scostamento tra il reddito individuato e quello dichiarato sia lieve, l’amministrazione non interviene; se è oltre il 20%, essa chiede spiegazioni e convoca il soggetto per un contradittorio; se è superiore l’amministrazione emette direttamente un avviso di accertamento. Spetterà a questo punto al contribuente dimostrare che il mantenimento dei beni che risultano in suo possesso è finanziato da redditi esenti e quindi non suscettibili di dichiarazione.
Il r. si differenzia dal riccometro (➔), che permette di misurare la condizione economica delle famiglie, al fine di determinare chi ha effettivamente diritto a prestazioni sociali agevolate, esenzioni e facilitazioni tariffarie in vari ambiti, e dallo spesometro, che è invece utilizzato per controllare i pagamenti che superano una certa soglia.