REGESTO (Registrum, Regestum)
Nell'età medievale si diede in genere questo nome ad ogni raccolta di copie di documenti; ma, per antonomasia, dal sec. XI in poi, si indicò specialmente con questo nome il codice che conteneva le trascrizioni delle carte comprovanti i diritti di proprietà o di giurisdizione di chiese, di capitoli e soprattutto di monasteri (carte di donazioni, di enfiteusi, di livello, di conferma, ecc.). I grandi regesti monastici (di Farfa, di Subiaco, ecc.) si formano così nel sec. XI come espressione della necessità di giustificare giuridicamente gli acquisti che venivano anno per anno ad accrescere la consistenza patrimoniale dell'ente. Essi sono perciò legati sia al processo di formazione dei grandi patrimonî ecclesiastici sia al primo manifestarsi della nuova coscienza giuridica dell'età feudale.
Dato che nel formarsi di una grande proprietà terriera in tempi d'organizzazione civile e statale incerta e saltuaria l'acquisto di diritti dovuto all'uso doveva rappresentare un caso molto frequente, si comprende facilmente come in questi regesti abbondino i falsi, specialmente tra i documenti più antichi: falsi pubblicati in epoca di coscienza giuridica più matura, per legittimare diritti posseduti ab antico e concessi al monastero, secondo pie tradizioni, o da santi pontefici o da altri personaggi dei quali non è sempre possibile controllare la storicità.
I regesti monastici costituiscono, ciò nonostante, le raccolte più importanti e più copiose di documenti alle quali lo storico possa utilmente attingere per ricostruire la vita delle età più oscure del Medioevo.
Oltre che nel suddetto senso, il termine regesto viene adoperato, nel linguaggio delle discipline storiche, per indicare una raccolta di documenti non pubblicati tutti per esteso, ma sunteggiati più o meno largamente; e in ciò il regesto si differenzia nettamente dal "codice diplomatico" che dà la trascrizione integrale di tutti i documenti pubblicati.
Fondamentali criterî metodologici per comporre un buon regesto di documenti, sono la raccolta più possibilmente completa dei documenti, risolvendo tutte le questioni di datazione e di autenticità che si possono presentare; dare il riassunto dei singoli documenti senza omettere alcun dato essenziale, ponendo magari nel corpo del riassunto, tra virgolette, frasi o parole originali del testo il cui valore possa essere facilmente alterato in un riassunto o in una traduzione.