Vedi REGGIO EMILIA dell'anno: 1965 - 1996
REGGIO EMILIA (Forum Regium Lepidum)
Nata forse da un castrum consolare, si affermò verisimilmente come forum di Marco Emilio Lepido durante il suo secondo consolato (175 a. C.), per trasformarsi infine in municipium ascritto alla tribù Pollia. Il suo periodo più fiorente sembra essere il I sec. dell'Impero, come indicano il gruppo notevole di pavimenti riferibili a domus, recentemente scoperti nel nucleo urbano e i monumenti funebri coevi di S. Maurizio.
La situazione urbanistica antica non si ricostruisce facilmente, perché deformata e sopraffatta dall'edilizia medievale. Comunque il decumanus maximus è la via Emilia; il cardo si presume a 10 m a O di via Roma, prolungandosi nella via S. Carlo fino all'incontro con via Squadroni. La città era servita da un acquedotto, proveniente da S (S. Pellegrino). Notevole la necropoli di S. Maurizio, lungo la via Emilia, in cui sono stati recuperati pregevoli manufatti di età imperiale: in particolare un monumento funerario di marmo, di forma rotonda (diametro esterno m 7,26), adorno di rilievi, ora ricostruito nel Museo Civico, dove è pure conservata la grande stele ad edicola di Pezio proveniente dalla medesima necropoli, con le figure della liberta e del patrono e, in basso, gli strumenti dell'arte scultorea del marmorarius Clodio Antioco, seppellito nella tomba dei Pezî.
Bibl.: R. Andreotti, Due centri romani dell'Em. occidentale, in Historia, III, 1929, p. 464-70; O. Siliprandi, Scavi archeologici avvenuti nella prov. di R. E. nell'ultimo cinquantennio (1886-1935), Reggio E. 1936; S. Aurigemma, in Not. Scavi, 1940, pp. 255-303; M. Corradi Cervi, Municipium Forum Lepidi Regii, in Emilia romana, I, 1941, p. 41-71; G. Mancini, ibid., II, 1944, pp. 74-7; M. Degani, Scoperte arch. entro la cinta urbana, in Not. Sc., 1949, pp. 21-33; 1953, p. 212-27; 1955, p. 24-31; 1960, p. 247-62.
(N. Alfieri - M. Degani)