regola
Manca nella lirica dantesca; ha due soli esempi nel poema, ed è invece abbastanza frequente nel prosatore (sei occorrenze nel Convivio).
Nel significato più ovvio di " principio ", " norma ", " legge ": Cv IV IX 14 regole sono in quella [l'arte imperiale] che sono pure arti; XIX 4 per regola di ragione [o Ragione, con riferimento alla Glossa Accursiana] si tiene; onde l'estensione a " insieme di disposizioni che caratterizzano e reggono un ordine religioso ", " ordine monastico con le sue norme ", in Pd XXII 74, ove si tratta della regola benedettina, appunto l'ordine fondato dal santo di Norcia.
Accoderemmo qui Detto 127 trarmi de la regola / d'Amor, che 'l mondo regola, in rima equivoca e con senso (" legge ", " consorteria ") parodistico o allusivo rispetto al religioso.
Da questi semantemi si diparte un poco il valore " rapporto, nesso di norme comuni ", isolabile in un unico luogo del trattato: il pescare col navigare, la botanica con l'agricoltura non hanno insieme alcuna regola (Cv IV IX 13).
Affine l'accezione, quasi in endiadi, di " guida ideale ", " modello dinamico ", in Cv III VI 5, detto delle Intelligenze motrici, regola ed essemplo, cioè spezialissime cagioni (o " cause seconde ") della forma umana; e per altro verso anche quella di " misura " in endiadi con ‛ freno ', dunque " calcolata moderazione, ‛ medietas ' ", in IV XVII 4 Temperanza, che è regola e freno de la nostra gulositade e de la nostra soperchievole astinenza. Accanto a questo impiego, un terzo passo (XXIII 7 se la materia de la nostra seminale complessione non impedisse la regola de la umana natura) introduce attraverso il significato più vago e pregnante di " modalità costante ", " equilibrio naturale " a quello di " ritmo ", " quantità " secondo la legge fisica pertinente a un certo fenomeno, come la pioggia (If VI 9 regola e qualità mai non l'è nova).
Da ultimo, r. si ritrova col valore tecnico di " regole del calcolo algebrico ", per endiadi, in Fiore VIII 3 e fece a conto regole e ragione: al plurale, detto di mastro Argus, il mitico Argo confuso col matematico arabo.