BENDIX, Reinhard
Sociologo statunitense, nato a Berlino il 25 febbraio 1916. Costretto a emigrare negli Stati Uniti per ragioni politiche e razziali, nel 1938, si è addottorato all'università di Chicago. È stato poi professore di sociologia e scienza politica nell'università di California, Berkeley, ove ha insegnato a partire dal 1947; vicepresidente dell'International sociological association dal 1966 al 1970 e presidente dell'American sociological association nel 1969-70.
Autore prolifico e sistematico, è uno dei grandi rappresentanti e continuatori della tradizione europea della sociologia storica e comparata da Tocqueville a Marx e soprattutto a M. Weber, cui ha dedicato studi fondamentali: una biografia, Max Weber: an intellectual portrait (1960; trad. it., 1980) e, con G. Roth, acute riflessioni sul metodo: Scholarship and partisanship (1971).
Interpretando la sociologia come ricerca delle condizioni storico-strutturali e comparate che danno origine a fenomeni di grande rilievo e persistenza, B. si è occupato dei rapporti d'autorità e del ruolo dell'impresa nel mondo occidentale (Work and authority in industry, 1956; trad. it., 1973), delle modalità di formazione degli stati nazionali in Europa occidentale, in Russia, in Germania, in Giappone e in India (Nation-building and citizenship, 1966; trad. it., 1969); delle fonti di legittimazione del potere politico e della costruzione dell'ordine politico dal tradizionalismo alla democrazia in quello che è considera to per il respiro, per la prospettiva e per i risultati il suo volume più importante e più ''weberiano'', Kings or people. Power and the mandate to rule (1978; trad. it., 1980). Una breve sintesi delle tematiche più significative da lui affrontate si trova nei saggi di Force, fate, & freedom (1984; trad. it., 1987).