relazionalita
relazionalità L’essere in relazione, il carattere, la condizione di ciò che è in relazione.
La r. è considerata un aspetto fondamentale dei rapporti economici e in particolare dei rapporti di scambio. Tradizionalmente l’economia tratta di questi ultimi in una forma astratta rispetto alla relazione interpersonale che li rende possibili. La concezione più semplice in questo senso è quella dell’homo oeconomicus (➔), totalmente autointeressato, ossia concentrato su sé stesso. Diversi economisti (in particolare P.H. Wicksteed) hanno tuttavia criticato questa supposizione come eccessivamente restrittiva, proponendo di sostituirla con la nozione di non-tuismo. In altri termini, la relazione economica sarebbe caratterizzata da una completa obliterazione degli interessi dell’altro, senza per questo implicare un comportamento esclusivamente autointeressato. Si potrebbe in tal caso continuare a parlare, come già nell’agire autointeressato, di ‘meccanismo di mercato’ come di qualcosa di impersonale e di obiettivo, nel senso che prescinde da qualunque valutazione etica. Il mercato costituirebbe dunque un ambito moralmente neutro. La concezione relazionale contesta queste posizioni e sostiene che lo scambio e il mercato siano fondamentalmente una forma di cooperazione, nella quale l’aspetto della relazione interpersonale diviene essenziale. L’economia relazionale afferma che una visione realistica dei rapporti economici debba tenere conto del fatto che essi si basano su un interesse reciproco che anima i soggetti che vi prendono parte; in questo contesto, si parla anche di beni relazionali. La r. considera anche le componenti emozionali e istintive di tali rapporti, dalle quali invece si astrae negli schemi di pura razionalità (➔ razionalità).