relazioni internazionali
Espressione che indica tradizionalmente i rapporti che intercorrono tra Stati sovrani. A partire dal 20° sec., nelle r.i. hanno però assunto crescente importanza anche le organizzazioni internazionali. Si discute tuttavia se esse siano in grado di esprimere un’autonoma politica che non sia il semplice risultato del rapporto di forze tra gli Stati membri. Per la gestione delle r.i. in Età moderna e contemporanea si sono sviluppati i ministeri degli Esteri, la diplomazia permanente e la carriera diplomatica; mentre nelle epoche storiche precedenti l’attività diplomatica aveva carattere occasionale e i diplomatici non costituivano un corpo specifico di funzionari. L’essenza delle r.i. è la lotta per il potere, la «politica di potenza», ovvero il perseguimento dell’«interesse nazionale». Le r.i. sono perciò svincolate da rigidi schemi ideologici, anche se sono condizionate da «forze profonde» di varia natura, comprese le ideologie. In alcune fasi storiche i fattori ideologici, la volontà di affermare il proprio sistema di valori e la propria concezione di un ordine internazionale «giusto» acquistano rilevanza, ma la «politica di potenza» è comunque sempre preminente. I sistemi delle r.i. possono essere classificati in base a due parametri. La polarità, ossia il numero degli attori fondamentali, e l’identità, la condivisione o meno da parte di essi di regole e valori. Nel primo caso il sistema è omogeneo, nel secondo è non omogeneo. In Età moderna e contemporanea fasi storiche delle r.i. a forte caratterizzazione ideologica furono: 1) Le guerre di religione (sec. 16° e prima metà del sec. 17°). Tuttavia il «re cristianissimo» di Francia non esitò ad allearsi con i protestanti e anche con i turchi in funzione antiasburgica. 2) Le guerre della Francia rivoluzionaria e napoleonica. Peraltro il nemico più tenace della Francia fu proprio lo Stato meno lontano dai principi del 1789: la Gran Bretagna. 3) La Guerra fredda (1945-90), che fu un sistema delle r.i. bipolare e non omogeneo. Tuttavia il presidente americano Nixon, conservatore, e la Cina comunista, ancora vivente Mao, non esitarono a intendersi, avendo come comune avversario l’Unione Sovietica. Fasi storiche delle r.i. nelle quali la «politica di potenza» regnò assolutamente sovrana furono: 1) L’Europa degli equilibri dalla Pace di Vestfalia (1648) alla Rivoluzione francese (1789). 2) L’Europa dal 1870 al 1914, quando, ad esempio, i due Stati ai poli ideologici opposti in Europa, la Francia della Terza repubblica e la Russia dello zar Alessandro III, si allearono nel 1891-94 contro l’impero tedesco. Dal 1815 al 1870 i fattori ideologici che influirono sulle r.i. furono il liberalismo e il principio di nazionalità. Le due guerre mondiali del 20° sec. e il periodo tra di esse vanno compresi tenendo conto sia di fattori di potenza sia di fattori ideologici. Il sistema internazionale vestfaliano (successivo alla Pace di Vestfalia), nel quale gli Stati non riconoscono più alcuna autorità a essi superiore, come in Età medievale il papa e l’imperatore nella Respublica christiana, ha un carattere «anarchico», ciò che differenzia in maniera fondamentale politica interna e politica internazionale. Non esistendo un’autorità che, come lo Stato sul piano interno, abbia assunto il monopolio della forza legittima, le r.i. si svolgono perciò sempre «all’ombra della guerra» e il diritto di ricorrere alla forza militare è considerato uno degli attributi fondamentali del potere sovrano. Già in Età moderna politici e filosofi elaborarono progetti di «società di Stati» per superare l’«anarchia» delle r.i. e ottenere una «pace perpetua». Ciò che allora rimase un’utopia fu attuato dopo la Prima guerra mondiale, con la creazione della Società delle Nazioni, promossa dal Presidente americano Wilson, la cui esperienza fu però fallimentare. Dopo la Seconda guerra mondiale il progetto fu ripreso dal presidente americano Roosevelt con la costituzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite; anche l’operato di quest’ultima è stato però largamente deludente. Comunque le r.i. all’inizio del 21° sec. sono caratterizzate da una proliferazione di organizzazioni internazionali che limitano il carattere hobbesiano del sistema degli Stati sovrani e configurano quella che è stata definita un’«anarchia matura». Dal punto di vista storico, le r.i. sono studiate da una disciplina specifica, denominata in Italia Storia delle relazioni internazionali o Storia dei trattati e politica internazionale (in Gran Bretagna International history), evoluzione della vecchia Storia diplomatica. Le fonti primarie per la storia delle r.i. restano comunque i documenti diplomatici, dei quali gli Stati promuovono la pubblicazione in raccolte che, pur fondamentali, vanno tuttavia sempre integrate con le fonti archivistiche; lo studio dei documenti richiede particolare attenzione alle sfumature del linguaggio diplomatico.
Si veda anche Le relazioni internazionali