RELUTTIVITÀ
. Si chiama reluttività di un mezzo magnetico (sia esso lo spazio vuoto o un corpo materiale) la sua reluttanza (v.) specifica, cioè la reluttanza dell'unità cubica di volume, in altre parole, il rapporto tra la forza magnetizzante H e l'induzione magnetica B in un punto. Questa grandezza è il reciproco della permeabilità o induttività magnetica.
Vi è profonda differenza fra il modo di considerare la reluttività nel sistema centimetro-grammo-secondo elettromagnetico e negli altri sistemi. Nel primo, come pure in ogni altro possibile sistema del tipo "elettromagnetico", i vettori H e B si considerano come della stessa natura fisica, e identici fra loro nello spazio vuoto; quindi la reluttività al pari della permeabilità risulta un numero puro (una grandezza priva di dimensioni) che per definizione acquista il valore uno nello spazio vuoto. Invece nel sistema centimetro-grammo-secondo elettrostatico, nel sistema elettrotecnico assoluto (sistema M. K. S.) e in ogni altro che non sia di tipo elettromagnetico, i vettori H e B sono definiti come grandezze fisiche di natura diversa, e allora la reluttività è una grandezza fisica dotata di dimensioni; ma anche in questi sistemi, a lato tlella reluttività propriamente detta, torna opportuno considerare la reluttività relativa cioè il rapporto tra la reluttività della sostanza che si considera, e quella dello spazio vuoto; la quale reluttività relativa coincide con quella che si misurerebbe in un sistema elettromagnetico.
Prendendo come punto di partenza il sistema M. K. S., abbiamo come unità di reluttività il metro/henry o meglio il metro spira2/henry e in questa unità, la reluttività dello spazio libero è misurata dal valore
0,796032•106
il quale valore elevato significa che lo spazio libero ha molta poca "cedevolezza" magnetica, cioè occorrono campi magnetizzanti estremamente intensi per immagazzinare in un volume moderato di spazio un'energia apprezzabile.
La reluttività in ogni sostanza materiale si trova dividendo quella dello spazio vuoto per la permeabilità relativa. Dai dati esposti nella voce magnetismo, si ricava che in tutti i corpi non ferromagnetici, la reluttività è pochissimo diversa da quello dello spazio libero, ma nel ferro e nell'acciaio dolce portati non al di là della saturazione può essere da 1000 a 3000 volte più piccola che nel vuoto o nell'aria; e nelle leghe speciali moderne al ferro-nichel si raggiungono, per le magnetizzazioni deboli, valori fra 50 mila e 100 mila volte più piccoli che nel vuoto, quindi pari a 8 o 16 volte l'unità del sistema M.K.S. citata più sopra.
Questa nozione di reluttività dei corpi materiali diversa da quella del vuoto ha valore solamente nel campo macroscopico, cioè in quanto si consideri globalmente la fenomenologia dei corpi riguardandoli come se fossero continui.
Alla stregua invece della fisica microscopica, non esiste che un solo mezzo ambiente che è il vuoto, e le proprietà magnetico-macroscopiche dei corpi materiali sono proprietà di media risultanti dalle complesse azioni mutue dei loro costituenti elettronici.
Bibl.: v. magnetismo.