Remake
Rifacimento di un film che a distanza di tempo intende ripeterne le caratteristiche emotive e spettacolari e, possibilmente, il successo, puntando soprattutto su nuove tecniche, su interpreti di richiamo, su dialoghi aggiornati, oppure che si propone sostanzialmente di utilizzare la struttura narrativa dell'opera precedente, anche poco famosa. Legato da un lato a logiche produttive che mirano alla riproposizione di storie già accolte dal favore del pubblico a garanzia di una rinnovata affermazione e dall'altro a scelte autoriali volte a una rilettura di testi preesistenti e tendenti a propiziare continui rimandi intertestuali, il riuso del materiale di un'opera cinematografica può andare da un limite estremo di assoluta fedeltà rispetto all'originale (si pensi al r. di Psycho, 1960, Psyco, di Alfred Hitchcock, realizzato nel 1998 da Gus Van Sant riproponendone la struttura sequenza per sequenza) sino a una reinterpretazione con cambiamenti di ambientazione (tra i numerosi esempi, il rifacimento in chiave western del jidaigeki, ossia dramma storico, Shichinin no samurai, 1954, I sette samurai, di Kurosawa Akira, realizzato da John Sturges nel 1960, The magnificent seven, I magnifici sette), di medium narrativo (risultato di passaggi dal cinema al teatro con ulteriore ritorno al cinema e da un genere all'altro è il musical Sweet Charity, 1969, Sweet Charity ‒ Una ragazza che voleva essere amata, di Bob Fosse, basato sul suo musical teatrale del 1966 a sua volta ispirato a Le notti di Cabiria, 1957, di Federico Fellini), di sviluppo attraverso differenti versioni della stessa storia da parte di vari registi (si vedano i tre adattamenti della commedia di Ben Hecht e Charles MacArthur The front page, i due omonimi di Lewis Milestone, 1931, alla cui sceneggiatura partecipò lo stesso Hecht, e di Billy Wilder, 1974, Prima pagina, e la versione di Howard Hawks His girl Friday, 1940, La signora del venerdì). Spesso opere di particolare successo in determinati Paesi sono oggetto di r. in altre cinematografie (numerosi, per es., i r. hollywoodiani di film europei) offrendo un punto di osservazione privilegiata per comprendere il passaggio da una determinata realtà culturale a un'altra, mentre fenomeno egualmente interessante è offerto dai r. di proprie opere in cui gli autori si confrontano con i loro testi filmici reinterpretandoli o approfondendoli o rileggendoli alla luce di una diversa impostazione (come nel caso delle due versioni di The man who knew too much, L'uomo che sapeva troppo, realizzate da Hitchcock nel 1934 e nel 1956, la seconda caratterizzata da un'evidente evoluzione stilistica) o proponendoli come veri e propri omaggi alla propria produzione (intento evidente nel caso di Frank Capra che nell'ultima parte della sua carriera realizzò Riding high, 1950, La gioia della vita, r. del suo Broadway Bill, 1934, Strettamente confidenziale, e Pocketful of miracles, 1961, Angeli con la pistola, rifacimento di Lady for a day, Signora per un giorno, diretto dal regista nel 1933). *