BONELLI, Renato
Storico dell'architettura, nato a Orvieto il 2 gennaio 1911. Professore ordinario (1962-65) di Storia dell'arte e Storia e stili dell'architettura nell'università di Palermo, è stato chiamato poi all'università "La Sapienza" di Roma, dove ha anche diretto l'istituto di Fondamenti dell'architettura, e dal 1983, anno della sua fondazione, il dipartimento di Storia dell'architettura, restauro e conservazione dei beni architettonici. È stato segretario generale dell'associazione Italia Nostra (1964-67), sostenendo la necessità di una difesa non passiva del patrimonio architettonico, in polemica con le Soprintendenze; è professore emerito dell'università di Roma.
A partire dai primi studi sulle architetture orvietane, culminanti ne Il Duomo di Orvieto e l'architettura italiana del Duecento-Trecento (1952), le sue ricerche si sono rivolte all'architettura medievale e soprattutto all'architettura romanica e degli Ordini mendicanti, sottolineando la lettura critico-figurale e la comprensione dell'organismo chiesastico quale forma-struttura-immagine. La sua adesione all'estetica crociana ha indicato una decisa svolta rispetto alla scuola romana di G. Giovannoni anche nello studio dell'architettura del Rinascimento, Da Bramante a Michelangelo (1960), che ha inaugurato la più recente fase di ricerca sul primo Cinquecento, già considerato come lineare sviluppo di un supposto classicismo bramantesco. Fondato sul suo interesse per la teoria e metodologia della storia, cui ha dedicato più contributi, è stato anche quello per il restauro architettonico. A quest'ultimo sono dedicate la sua raccolta di saggi Architettura e restauro (1959), dove sono delineati i principi della sua proposta per il restauro ''critico'', e la voce Restauro architettonico e urbanistico nella Enciclopedia universale dell'arte (xi, 1963), con ulteriori considerazioni sul contenuto del restauro e la difficile applicazione dei suoi principi al corpo sociale presente nei centri storici. Dirige la rivista Architettura, storia e documenti, che promuove la ricerca documentaria e archivistica considerata quale base, insieme ai valori figurali, delle valutazioni storico-critiche nel campo della storiografia architettonica.