PAGETTI, Renato
– Nacque a Milano il 1° novembre 1919, figlio unico di Giovanni e di Maria Grossi.
Affiancò all’impegno scolastico lo studio della musica, la passione per la pittura e la pratica di vari sport. Chiamato alle armi nel 1941, partecipò alle operazioni militari sul fronte balcanico fino all’8 settembre 1943. Conseguita la laurea in lettere moderne all’Università cattolica del Sacro Cuore, il 15 maggio 1944 fu assunto dal Comune di Milano e destinato alla Ripartizione liquidazione danni di guerra. Attivo nella Resistenza, il 4 giugno 1945 fu trasferito alla Ripartizione educazione; insegnò materie letterarie e tecnica pubblicitaria presso le Civiche scuole serali e festive.
Il 15 gennaio 1948 fu assegnato alla Biblioteca comunale, diretta da Giovanni Bellini, dove gli fu affidata l’emeroteca, salvatasi dai bombardamenti dell’agosto 1943. Nel novembre 1953 assunse la direzione della rivista del Comune Città di Milano; successivamente diresse anche la collana «Quaderni della Città di Milano».
Nel 1955 sposò Iole Farello e nel 1956 nacque la figlia Cristina. Risale a quegli anni il consolidarsi di relazioni con note personalità cittadine come Paolo Grassi, Emilio Guicciardi, Attilio Rossi, Claudio Cesare Secchi, Ciro Fontana, Luigi Santucci.
Con il trasferimento della Biblioteca a Palazzo Sormani (1955-56), a Pagetti fu affidata la Sezione periodici. Incaricato di curare le manifestazioni culturali, realizzò mostre significative, frutto dell’osmosi tra le diverse esperienze professionali, come quella della rivista Campo Grafico nel 1956 e, due anni dopo, quella dedicata alla storia dei quotidiani milanesi dal 1859 al 1958, presentata da Luigi Balsamo nella rivista Città di Milano (1958, n. 11). Nominato nel 1960 vicedirettore della Biblioteca comunale, assunse anche la responsabilità delle biblioteche rionali e delle biblioteche scolastiche. Il suo impegno per una progressiva diffusione delle biblioteche nei quartieri popolari della città si affermò nel 1962 con la giunta di centro-sinistra guidata da Gino Cassinis. Chiamato a partecipare alla Commissione per il coordinamento dei servizi e lavori pubblici in periferia, presieduta dall’assessore Aldo Aniasi, riuscì a far inserire la biblioteca tra i servizi ritenuti fondamentali per tutte le zone. La sua relazione fu inclusa nel piano di attività del Comune di Milano 1962-65.
La situazione delle biblioteche cittadine era da lui così descritta: «Accanto alla Biblioteca centrale di Palazzo Sormani, dotata di oltre 500.000 volumi e di oltre 15.000 serie di periodici e capace di soddisfare ad interessi di studio anche a livello universitario e di alta specializzazione, esiste un complesso di 18 'Punti di prestito' […] e di 3 'Biblioteche rionali' […]. Sono in costruzione infine 2 'Biblioteche succursali' […]. Chiarite le caratteristiche delle diverse biblioteche e la loro funzionalità, non rimane che rapportarle alle esigenze dei 750.000 abitanti della periferia. Gli attuali 4 'Punti di prestito' […] e le 2 'Rionali' […] possono soddisfare, sia pure in diversa misura, circa 60.000 cittadini. Pertanto oggi 690.000 cittadini milanesi […] non possono disporre in loco – qui sta appunto il problema della cosiddetta 'disumana periferia' – dei servizi di una biblioteca. […] Né ci può consolare l’incontestabile dato di fatto che l’organizzazione delle Biblioteche Comunali milanesi sia, forse, la migliore d’Italia» (Il piano quadriennale del Comune di Milano,1962, pp. 45, 47).
Tra il 1962 e il 1969 vennero aperte 12 nuove sedi, due delle quali donate da Giulia Devoto Falck. Dopo il 'decentramento bibliografico' progettato da Bellini, nasceva dunque il sistema bibliotecario urbano, una struttura organica idonea a offrire a tutti i cittadini un servizio adeguato alle loro esigenze. Dal 1969 le biblioteche rionali milanesi vissero un periodo di contestazioni e turbolenze. Pagetti, dal 1964 direttore della Biblioteca comunale, svolse costantemente un ruolo di mediazione, sostenendo la neutralità ideologica delle biblioteche e la professionalità dei bibliotecari. Durante la sua direzione, la Biblioteca si arricchì delle donazioni stendhaliane Bucci e Pincherle. Nel 1972 fece parte della Commissione di studio che lavorò alla preparazione della legge della Regione Lombardia in materia di biblioteche (l. 4 settembre 1973, n. 41). Nel 1976 mise a disposizione personale e strutture per il Convegno nazionale Sviluppo culturale e biblioteche a Milano promosso dal presidente della Commissione consiliare cultura Gennaro Barbarisi. Nel 1978 partecipò alla Commissione creata dall’Assessorato all’educazione presieduto da Francesco Ogliari per elaborare il Regolamento sulla ristrutturazione e gestione del sistema bibliotecario urbano, lavoro incompiuto per l’aggravarsi della malattia di cui soffriva da alcuni anni.
Rilevante fu l’attività di Pagetti anche in ambito nazionale. La riflessione sui temi del regionalismo indotta dallo studio dei materiali pubblicati nel Quaderno della Città di Milano Il regionalismo italiano. Antologia del pensiero regionalista dal Risorgimento ai nostri giorni (a cura di E. Rotelli, Milano 1962) fu probabilmente alla base della relazione L’Ente Regione e le biblioteche degli Enti locali. Considerazioni relative all’art. 117 della Costituzione, presentata nell’ottobre 1962 al XIV Congresso dell’Associazione italiana biblioteche (AIB), nella quale si prospettavano le possibili conseguenze positive derivanti dall’attuazione dell’ordinamento regionale e veniva formulato un piano di sviluppo per le biblioteche italiane attraverso una legge-quadro. Poco dopo Pagetti fu chiamato a far parte della Commissione dell'AIB che elaborò i primi standard per le biblioteche pubbliche La biblioteca pubblica in Italia. Compiti istituzionali e principi generali di ordinamento e di funzionamento, Roma 1965. Nel 1964 fu eletto nel consiglio direttivo. Momenti qualificanti della sua opera nelle varie commissioni furono l’accordo con l’Associazione Fonografici Italiani (marzo 1966) per la riproduzione su nastro magnetico dei dischi posseduti dalle biblioteche pubbliche, e lo studio del nuovo statuto e del nuovo regolamento dell’AIB. Nel 1967 presentò al XVII Congresso di Fiuggi la relazione L'Albo professionale per i bibliotecari.
Nel 1969 venne eletto presidente dell’AIB, carica che ricoprì fino al 1975. Fu il «primo presidente che potesse dirsi pienamente bibliotecario, e nello stesso tempo il primo presidente che venisse da una biblioteca pubblica, di ente locale. Se non fu facile a tutti digerire di essere per la prima volta rappresentati da un bibliotecario come loro e fra loro (invece che da persona che si presumesse 'fuori dalla mischia') e da quel bibliotecario (comunale, milanese, politicamente impegnato), si trattava di nuovo di un passo irreversibile» (Petrucciani, 2002, p. 28). Sotto il suo impulso vennero introdotti incisivi cambiamenti nell’organizzazione interna dell'AIB; fu rafforzata e razionalizzata l’attività scientifica con l’istituzione di gruppi di lavoro; venne ampliata la partecipazione dei bibliotecari alla vita associativa attraverso nuovi strumenti editoriali. Alle sezioni regionali si attribuirono compiti di collegamento con l’ente Regione, mentre ai membri del Consiglio direttivo furono riservati i contatti a livello nazionale con organi politici e amministrativi.
Espressione e conferma del suo regionalismo fu il documento La politica per le biblioteche in Italia – elaborato dal Consiglio direttivo dell’AIB e presentato al XXI Congresso (Perugia, 1971) – nel quale si propose una riorganizzazione del servizio bibliotecario nazionale basata su una divisione di compiti tra lo Stato e le Regioni. Durante la sua presidenza si svilupparono sistematici contatti fra l’AIB e la FIAB/IFLA (Fédération Internationale des Associations de Bibliothécaires et des Bibliothèques-International Federation of Library Association and Institutions) che tenne in Italia due riunioni internazionali, nel 1972 e nel 1973.
Morì a Milano il 10 ottobre 1979.
Opere. Dati anagrafici dei quotidiani milanesi 1859/1958, in F. Nasi, 100 anni di quotidiani milanesi, Milano 1958, pp. 127, 148; Comune di Milano, 9 anni di amministrazione democratica, 1951-1959 [volume curato con M. Martello - C. Fontana - G. Banfi], ibid. 1960; Il piano quadriennale del Comune di Milano e le biblioteche rionali, in Associazione italiana biblioteche, Comitato lombardo, II Convegno regionale lombardo, Atti, Milano, 29 aprile 1962, ibid. 1962, pp. 42-48; L’Ente Regione e le biblioteche degli Enti locali. Considerazioni relative all’art. 117 della Costituzione, ibid. 1962; Possibilità e prospettive del sistema urbano, in Lettura pubblica e organizzazione dei sistemi bibliotecari. Atti del Convegno di Roma, 20-23 ottobre 1970, Roma 1974, pp. 54-56; Per un servizio bibliotecario per tutti, in Biblioteche nel Trentino, Trento 1973, pp. 47-52; Standards per una biblioteca pubblica, ibid., pp. 67-73; Milano: il sistema bibliotecario urbano, in Enti locali e biblioteche in Lombardia, a cura di A. Barbetta - R. Brambilla, Milano 1974, pp. 183-187.
Fonti e Bibl.: Il fondo Renato Pagetti (in corso di riordinamento) si trova a Milano presso la Biblioteca comunale. Comprende corrispondenza professionale, documenti riguardanti l'attività di Pagetti a Milano e documenti inerenti a donazioni. Vi si conserva anche l’archivio iconografico della rivista Città di Milano. Comune di Milano, Annuario dei funzionari comunali (30 giugno 1959). Impiegati e tecnici, Milano 1960; G. Bellini, La Biblioteca comunale di Milano. Palazzo Sormani, Milano 1961; Biblioteche e sviluppo culturale. Atti del Convegno organizzato dal Comune di Milano, 3-5 marzo 1977, Roma 1978; Associazione italiana biblioteche, I congressi 1965-1975 dell’Associazione italiana biblioteche, a cura di D. La Gioia, Roma 1977; P. Traniello, Regione e biblioteche in Italia, Milano 1977; G. De Gregori, Ricordo di R. P., Roma 1980; A. Martinucci, Il diritto di leggere. Il Comune di Milano e la pubblica lettura dal 1861 a oggi, Milano 1981; G. De Gregori, R. P. e il rinnovamento dell’Associazione italiana biblioteche, in Bollettino AIB, 1996, vol. 36,2, pp. 141-147; G. De Gregori - S. Buttò, Per una storia dei bibliotecari italiani del XX secolo. Dizionario bio-bibliografico 1900-1990, Roma 1999; A. Petrucciani, Nascita e affermazione della professione bibliotecaria in Italia (1861-1969), in La professione bibliotecaria in Italia e altri studi, Roma 2002, pp. 5-34; P. Traniello, Storia delle biblioteche in Italia. Dall’Unità a oggi, con scritti di G. Granata - C. Leombroni -G. Ruffini, Bologna 2002; G. De Gregori, La mia vita tra le rocce e tra i libri, Roma 2003; L. Concas, R. P. e la biblioteca pubblica in Italia negli anni Sessanta, tesi di laurea, Università degli Studi di Milano, Facoltà di lettere e filosofia, a.a. 2004-2005.