Giornalista, commediografo e regista teatrale (Verona 1875 - Milano 1952); dal 1903 redattore del Corriere della sera, nel 1914 succedette a G. Pozza nella critica drammatica, che esercitò fino alla morte, congiungendo lucidità e finezza di gusto. Tenne anche la rubrica di fondo dell'Illustrazione italiana e la direzione della Lettura; fu pure collaboratore dell'umoristico Guerin Meschino, della Domenica del Corriere (con lo pseudonimo di Turno) e del Corriere dei piccoli. Durante la prima guerra mondiale organizzò al fronte (1917) il "Teatro del soldato" e fondò e diresse La Tradotta, giornale di trincea della terza armata. Fu anche regista di memorabili spettacoli goldoniani (Le baruffe chiozzotte, 1936; Il ventaglio, 1936; Il bugiardo, 1937; Il campiello, 1939; Le donne curiose, 1940; L'impresario delle Smirne, 1947; I rusteghi, 1947). Come autore, ha dato al teatro, in dialetto veneziano, alcune delicate commedie intimiste: La vedova (1902); Carlo Gozzi (1903); Tramonto (1906); Congedo (1910); Il matrimonio di Casanova (1910, in collab. con U. Ojetti) e una "rivista" satirica, Turlupineide (1908), che ebbe grande successo. Compose anche varî libretti d'opera: Madame Sans-Gêne, per U. Giordano; Turandot (in collab. con G. Adami), per G. Puccini; Il Dibuk, per L. Rocca, ecc. Ha raccolto i suoi scritti in: Gli assenti (1920); Cronache della ribalta (1927); Ritratti (1929); Teatro di ieri (1938); Trent'anni di cronaca drammatica, 1911-1952 (5 voll., 1951-60); Le fantasie del Nobiluomo Vidal (post., a cura di E. Possenti, 1953).