BOYLESVE, René (pseudonimo di René Tardiveau)
Romanziere francese, nato a La Haye-Descartes il 14 aprile 1867, morto a Parigi il 14 gennaio 1926. "Mes goûts sont si ordinaires quelle serais désolé de n'être pas mis comme tout le monde", scrisse nella prefazione al suo primo romanzo Le médecin des dames de Néans (1896); e nonostante l'apparente varietà della sua opera - dalla galanteria e sensualità dei Bains de Bade (1896) al malinconico lirismo dei Souvenirs d'un jardin détruit (1924), dalla grazia leggiera e maliziosa della Leçon d'amour dans un parc (1902) all'intensità emozionale di Elise (1921), dal paganesimo alessandrino di Nymphes dansant avec des Satyres (1914) alla passionalità dolorosa di Mon amour (1908) - la sua arte è rimasta sempre la medesima, intenta a coglier la vita in manifestazioni lievi, in piccole cose d'ogni giorno. Riuscì perciò soprattutto, oltreché il "poète des iardins", come egli stesso amò chiamarsi, un penetrante descrittore della vita di provincia, dove la realtà d'ogni giorno, con il peso delle sue convenienze, a poco a poco soffoca le aspirazioni dell'anima verso una libera pienezza di esistenza: se altrove, come nella Leçon d'amour o nella Carosse aux lézarts verts (1921), lo stile appare d'una trama più delicata e preziosa, in realtà proprio all'umile mondo della sua Turenna appartengono le sue creature più vive: La Becquée (1901), L'Enfant à la Balustrade (1903), Mademoiselle Cloque (1899), La Jeune fille bien élevée (1909), Madeleine jeune femme (1912), ecc. Un episodio a parte nella sua produzione è rappresentato dai romanzi "italiani" di tono più liricamente acceso e caldo: Sainte Marie des Fleurs (1897), Le parfum des îles Borromées (1899). Ma fu episodio momentaneo, e la sua maggior forza restò sempre non la ricchezza del colore, ma una tutta francese finezza di tono nel racconto misto di sensibilità e d'ironia.
Bibl.: v., insieme col suo Discours de réception à l'Académie, la risposta pronunciata su di lui da H. de Régnier, Parigi 1921; e, dopo la sua morte, il Discours de réception di Abel Hermant, che gli successe nel seggio accademico, Parigi 1927. Cfr. inoltre J. Bertaut, Romanciers d'aujourd'hui, I, Parigi 1912.