CHAR, René
Poeta francese, nato a L'Isle-sur-la-Sorgue (Vaucluse) il 14 giugno 1907; studiò al liceo di Avignone. Aderì (1929) al surrealismo, ma con un sostanziale riserbo che consentirà un più libero sviluppo alla sua personalità di scrittore. Si distinse nella resistenza, dirigendo varie pericolose azioni nelle Basses-Alpes.
Tra le sue raccolte poetiche: Arsenal (1929), il suo esordio, Artine (1930), Le marteau sans maître (1934), comprensivo delle precedenti, Seuls demeurent (1945), Feuillets d'Hypnos (1946), in cui i temi della resistenza si innalzano a qualità poetica, Le poème pulvérisé (1947), Fureur et mystère (1948), Fête des arbres et du chasseur (1948), Le soleil des eaux (1949), Les matinaux (1950), ecc. In collaborazione con A. Breton e P. Éluard apparve Ralentir travaux (1930); con Éluard, J. Gracq, G. Bachelard, Rêves d'encre (1945). Le sue forme tendono ad un'evocazione interiore, allusiva, e riescono spesso ermetiche per l'elisione degli elementi dichiarativi. La serietà della sua ricerca fatta di raccoglimento, il timbro personale della voce, la purezza di alcuni risultati - là dove superino l'oscurità - fanno di lui uno dei poeti contemporanei più degni di attenzione. È anche autore di uno scritto sull'amico Èluard (1933) e di altri saggi (Arrière-histoire du poème pulvérisé, 1953; Pour renouer, 1954).
Bibl.: G. Mounin, Avez-vous lu Ch.?, Parigi 1946; G. Lely, R. Ch., ivi 1948; K. Douglas, R. Ch., New Haven 1948; P. Berger, R. Ch., Parigi 1951; P. Guerre, R. Ch., Roma 1952; G. Mounin, Situation présente de R. Ch., in Temps modernes, n. 137-138 (1957).