Pittore belga (Lessins 1898 - Bruxelles 1967). Dopo brevi esperienze futuriste e cubiste, nel 1925 si unì al gruppo surrealista. A Parigi, dove rimase fino al 1930, fu amico di P. Éluard. I primi quadri surrealisti di M. ricercano un effetto sconcertante con un gioco di scambî, opposizioni, combinazioni di oggetti comuni, riprodotti con estrema fedeltà naturalistica (La bagnante, 1925, Charleroi, Musée des beaux-arts; L'impero delle luci, 1954, Bruxelles, Musées royaux des beaux-arts). Dal 1936 la sua ricerca compositiva si fa più complessa, più densa di significati: la realtà ottica è espressione diretta del pensiero. Dopo un periodo neoimpressionista, nel 1946 tornò alla antica maniera, interpretando ancora in modo visionario la realtà (Sheherazade; interpretazioni di M.me Récamier di Gérard e del Balcone di Manet). Scrittore asistematico ma fecondo (la sua produzione è raccolta nel volume Tutti gli scritti, 1979), negli ultimi anni sperimentò anche nuove tecniche e mezzi espressivi: dalla pittura murale alla fotografia, dalle incisioni alla plastica.