VIVIANI, René-Raphaël
Uomo politico francese. Nacque in Algeria a Sidi Bel-Abbès l'8 novembre 1863, studiò legge ad Algeri, s'iscrisse al foro di questa città, poi a quello di Parigi, dove fu nominato, nel 1890, primo segretario della conferenza degli avvocati. Partigiano delle idee socialiste, eletto deputato nel 1893, fu, nel 1898, capo del gruppo parlamentare socialista, che abbandonò il giorno dopo il congresso di Amsterdam. Battuto alle elezioni del 1902, concorse con Jaurès alla fondazione del giornale L'Humanité. Nel 1906 ricevette nel ministero Clemenceau il portafoglio del Lavoro, da poco creato, e lo tenne durante tutti gli altri ministeri che si susseguirono fino al 1910, anno in cui diede le dimissioni. Nel 1913 entrò nel ministero Doumergue come ministro dell'Istruzione pubblica. Dopo le elezioni del 1914 formò un ministero radical-socialista; V., pacifista per temperamento e per convinzione, ebbe il dolore di vedere la guerra scatenarsi poche settimane dopo la formazione del suo gabinetto. Presiedette il gran ministero dell'Unione nazionale che durò fino all'ottobre 1915, fu ministro della Giustizia nel gabinetto Briand (1916) e vi rimase fino al 1917. In quell'anno fu inviato in missione negli Stati Uniti col maresciallo Joffre, per un grande giro di propaganda. Ritornò a Washington nel 1922 con Briand; gravemente ammalato si ritirò dalla vita pubblica nel 1923 e morì a Plessis-Picquet, il 26 settembre 1925.
Bibl.: Saint-Georges de Bouhélier, Thomson, Dumesnil, Le monument de R. V. à Alger, Parigi s. a.; TH. Serre, Éloge de Viviani, ivi 1930.