BENZI, Renieri (Raynerius, Régnier)
Uomo d'affari fiorentino, figlio di ser Fino de' Benzi da Figline, fratello di Baldo e Schiatta (Schiattino), iniziò intomo al 1293 la sua attività in Francia all'ombra del fratello Baldo, con l'incarico di "fattore" della compagnia fiorentina dei Franzesi; la sua doveva evidentemente essere una figura di secondo piano, se non riceveva che 67 lire annue, mentre il fratello Baldo, che rivestiva tuttavia lo stesso incarico, ne riceveva ben 200;ipotesi che sembra comprovata dal fatto che egli si occupò assai attivamente, ora come associato del padre e dei fratelli, ora "come rappresentante dei Franzesi, delle fiere importantissime che sei volte l'anno si tenevano nella Champagne, in occasione delle quali egli comperava e inviava a Firenze, tramite un suo intermediario residente a Nimes, Muccio Saracini, merci diverse, importando invece dalla Toscana soprattutto cavalli. Di tutta questa attività mercantile, cui si univa quella assai più redditizia dei prestito al 20% di interesse annuo di somme ai mercanti toscani che si recavano a dette fiere, ci rimane, autografa, un'interessante testimonianza, il Libro del dare e dell'avere di Renieri Fini de' Benzi e fratelli da Figline alle fiere di Sciampagna, conservato nell'Archivio di Stato di Firenze (Capitani d'Orsammichele, n. 220), un piccolo codice di 93 carte assai danneggiate, in cui il B. (e forse i fratelli Schiatta e Baldo) tenne nota accurata degli affari conclusi tra il 1296 e il 1305 (ma sembra certo che il codice sia mutilo, e perciò le annotazioni continuavano probabilmente anche per anni successivi). Dal 1296 al 1305, e forse anche in seguito, risiede probabilmente nella Champagne, spostandosi soltanto per brevi viaggi d'affari; ed è quasi certamente per questa ragione che non lo troviamo nominato nei documenti di questo periodo in una col fratello Baldo, che invece risiede a Parigi. Possiamo ragionevolmente supporre che il B. entrasse come socio della "societas Baldi Fini" citata in un atto del 6 nov. 1300 (C. Piton, Les Lombards en France et à Paris, Paris 1892, p. 210); ebbe certamente una posizione di rilievo nella società che nel 1307, alla morte di Musciatto Franzesi, Baldo impiantò in proprio per l'esportazione della lana dalla Francia.
Nel 1313 è compreso coi fratelli Baldo e Schiatta nella sentenza di bando emanata da Arrigo VII contro i ribelli fiorentini; si potrebbe supporre che, banditi, i fratelli Benzi restassero in Francia a continuare le loro attività - tanto più che il 26 marzo 1320 e il 19 dic. 1321 sono citati tutti e tre in due atti del parlamento parigino -, se una lettera di un certo Giachino inviata da Parigi in data 8 sett. 1314 a "Baldo Fini e fratelli in Firenze o dove fossono" non dimostrasse invece che essi si trovavano evidentemente altrove che a Parigi: forse in Italia, o addirittura in una località vicina a Firenze.
Il nome del B. non compare più nei documenti fino al 1327: in una carta dei 17 agosto di quell'anno è nominato coi due fratelli come debitore di 200 fiorini d'oro a favore di una Isabella di Coriaco.
Non si conosce il luogo né la data della sua morte, avvenuta comunque prima dei 12 ott. 1361; in quel giorno infatti i figli Schiattino, Guido e Tommaso, in un atto che li iscrive con altri della famiglia tra i popolani, sono citati come "quondam Ranerii Dom. Fini de Benzis de Fighino".
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Napoli, Reg. Angioini, n. 266, f. 229 v (pubblic. in R. Bevere, La signoria di Firenze tenuta da Carlo figlio di Roberto negli anni 1326 e 1327, in Arch. stor. napol., XXXV [1910], p. 254); Arch. di Stato di Firenze, Capitani d'Orsammichele, n. 220: Libro del dare e dell'avere di Renieri Fini de' Benzi e fratelli da Figline alle fiere di Sciampagna (pubbl. parzialmente in F. Carabellese, Un nuovo libro di mercanti italiani alle fiere di Sciampagna, in Arch. stor. italiano, s.5, XIII [1894], pp. 357-363; e, solo per le partite anteriori al 1300, in Nuovi testi fiorentini del Dugento, a c. di A. Castellani, II, Firenze 1952, introd. e notizie pp. 674-677; testo. pp. 677-696); Delizie degli eruditi toscani, XI, Firenze 1778, p. 133; XIV, ibid. 1781, p. 261; Les Actes du Parlement de Paris, a c. di E. Boutaric, II, Paris 1867, nn. 6032, 6586.