RENNA (dallo scandinavo ren; lat. scient. Rangifer Frisch, 1775; fr. renne; sp. reno; ted. Renntier; ingl. reindeer)
Genere di Cervi telemetacarpali che secondo i più moderni criterî costituisce, da solo, la famiglia Rangiferinae Pocock, 1923. L'altezza alla spalla è di circa un metro e il peso massimo dei maschi d'un quintale. ll rinario è quasi completamente rivestito di pelo, solo il suo estremo anteriore è nudo. L'orecchio è corto. Le corna, spesso asimmetriche sono presenti in ambo i sessi, ma più forti nel maschio. L'asta descrive approssimativamente un'ampia porzione di cerchio aperta in avanti; il cercine basale è debole, il pugnale oculare (v. cervo), inserito molto in basso, è lungo e compresso, spesso palmato e munito di parecchie punte; è presente il pugnale invernino, ma manca il mezzano. Gli zoccoli, già di per sé larghi, sono molto divaricabili; gli zoccoletti accessorî, assai sviluppati, toccano quasi il suolo. La coda è brevissima. Le ghiandole preorbitali e le tarsali sono grandi. Vi sono ghiandole pedali soltanto nel piede posteriore. Il rivestimento è fittissimo e i singoli peli sono lunghi, grossi, ondulati, ricchi di celle d'aria, friabili e piuttosto ruvidi al tatto; nel collo formano una specie di criniera ventrale. La muta è biannuale.
La Renna è d'intelligenza assai sveglia e dotata di sensi acuti; è buona camminatrice dal trotto lungo e svelto e nuotatrice eccellente. Si nutre di erbe aromatiche, muschi, licheni e germogli. È diffusa nell'emisfero orientale dal 52° lat. N. (Urali) fino alle Svalbard, e nell'occidentale dalla Columbia Britannica fino al nord della Groenlandia. Se ne distinguono due gruppi di forme; la renna della tundra (specie tipica: Rangifer tarandus L.) e la renna di bosco (specie tipica: Caribù o Renna americana, Rangifer caribou Gml.), più robusta con corna più brevi ma più pesanti della prima. Complessivamente furono descritte 23 specie e sottospecie di renne.
La renna ha abitudini gregarie, e, specie quella di bosco, intraprende fra settembre e ottobre lunghissime migrazioni in massa per vie costanti verso il sud tornando a maggio verso il nord. Va in amore in autunno e partorisce tra aprile e giugno generalmente un sol piccolo non macchiato. Lupi, orsi, linci, ghiottoni e soprattutto l'uomo (Finni, Lapponi, Siberiani e Indiani) prelevano largamente dalle masse delle renne, senza le quali la vita umana nell'alto settentrione sarebbe materialmente impossibile.
L'uomo ha quindi anche addomesticato la Renna, della quale utilizza tutto e specialmente il lavoro come animale da sella e da slitta. Questa domesticazione, per quanto indubbiamente assai antica, sembra risultare documentata solo attorno al 900.
Per la cosiddetta età delle renne, v. magdaleniana, civiltà.