renzata
s. f. (iron.) Comportamento, trovata tipica di Matteo Renzi.
• non manca chi accusa il sindaco di aver scritto «un minestrone pop», anche con l’ausilio di ghost writers (Filippo Ceccarelli su «Repubblica»). «Critiche al vetriolo, ma va bene così. Il libro [«Stil Novo»] l’ho scritto io, anche perché è pieno di “renzate”, dispiace per i pregiudizi», dice Renzi. (Tommaso Galgani, Unità, 5 aprile 2012, Firenze, p. IV) • Un blitz a New York per assistere alla storica finale tutta italiana dell’Us open di tennis tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Annullati tutti gli impegni, e via sull’aereo di Stato con il presidente del Coni Giovanni Malagò. Una «renzata», dicono scherzando gli stessi renziani. (Emilia Patta, Sole 24 Ore, 13 settembre 2015, p. 7) • Intanto in sala il dibattito continua per ingannare il tempo. Renzi vuole 20 Millennials, giovani amministratori e studenti, per non smentire la fama di rottamatore. Una «renzata» ‒ la definiscono nei corridoi ‒ che obbliga le correnti a ridimensionare le pretese. (Giovanna Casadio, Repubblica, 8 maggio 2017, p. 12).
- Derivato dal nome proprio (Matteo) Renzi con l’aggiunta del suffisso -ata1.