MARTINI, Renzo
– Nacque a Parma il 1° luglio 1897, da Giuseppe e da Anita Spada.
Il padre era un medico colto e studioso che, pur con una buona clientela, trasformò la professione in apostolato, tanto da essere soprannominato «dotor di povrett»; era anche buon disegnatore e poeta, e suonava il pianoforte. La madre era un’insegnante di matematica.
A Parma il M. iniziò a studiare pianoforte con Italo Azzoni, frequentando contemporaneamente il liceo classico. Si iscrisse poi all’Università.
Chiamato alle armi nel corso della prima guerra mondiale (1917), il M. dovette interrompere gli studi, che riprese, terminato il conflitto, con il compositore don A. Furlotti, del quale scrisse poi una biografia (Vita di un musicista parmense: Arnaldo Furlotti, Magenta 1945).
Nel 1925 fondò a Parma il coro Pierluigi da Palestrina, formato da cinquanta voci miste, per eseguire musica polifonica rinascimentale. Tuttavia, nonostante la buona accoglienza ricevuta nei due concerti eseguiti al ridotto del teatro Regio, per difficoltà economiche il coro in breve tempo fu costretto a cessare l’attività.
Nel settembre 1926 il M. debuttò come direttore d’orchestra al teatro Reinach di Parma in Cavalleria rusticana di P. Mascagni, Pagliacci di R. Leoncavallo ed Elisir d’amore di G. Donizetti: opere nelle quali si esibirono interpreti giovani e in cui fu coinvolto anche il suo coro. Il 15 settembre la serata inaugurale fu aperta dalla Marcia reale in onore del principe ereditario Umberto e, nell’intervallo, fu eseguita Viola d’amore, una composizione del M. di cui fu apprezzato l’assolo di viola. La stagione continuò poi con successo anche nei teatri limitrofi.
Sempre al teatro Reinach nel 1927 diresse, tra l’altro, L’amico Fritz di Mascagni, che per la terza volta approdava a Parma, dopo due deludenti rappresentazioni; in questa occasione l’opera fu accolta positivamente proprio grazie alla direzione del M., che aveva saputo valorizzare al meglio ogni aspetto della partitura.
Nella sua carriera direttoriale il M. ebbe in repertorio una quarantina di lavori teatrali, fra i quali alcuni da lui stesso composti. Il 3 genn. 1929, nella stagione di carnevale, diresse al teatro Regio di Parma il suo balletto in un atto, su soggetto di L. Passerini, Serenata d’aprile.
Il M. disegna un quadretto di genere, con mano leggera: la partitura è densa di elementi sinfonici e, pur non essendo magniloquente né sgargiante dal punto di vista timbrico, è pregna di raffinati dettagli. Il balletto fu replicato nel 1930 a Parma dal Teatro d’arte di Renato Tacchini, una compagnia di giro che, inoltre, mise in scena altre opere dirette dal M. soprattutto in città toscane, fra cui L’amico Fritz e Manon Lescaut di G. Puccini. Ancora nel 1933 Serenata d’aprile ricevette un’ottima accoglienza in Olanda. Nel contempo il M. diede concerti di sue musiche da camera nei teatri di Parma, Reggio nell’Emilia e Modena, continuando la sua attività anche durante la guerra, periodo in cui acquistò notevole reputazione come maestro di canto. Fu sotto la direzione del M. (teatro Ducale di Parma, gennaio 1945) che debuttò sulle scene il soprano Renata Tebaldi in una rappresentazione della Bohème di Puccini; chiamata poi nuovamente a cantare, sempre diretta dal M., nell’Amico Fritz (teatro Regio di Parma, primavera 1946).
Nel 1947 il M. compose, su libretto di Giuseppe Adami, l’opera giocosa in un atto Raggio di sole, andata in scena al Regio di Parma nell’aprile di quell’anno.
L’opera ruota musicalmente intorno al ruolo della protagonista Teresa Coralli, che brilla in due melodiosi duetti, nonché in un vigoroso valzer finale con cori di ripieno: ai tre brani, che costituiscono le pagine più comunicative della partitura, fu dovuto il successo dell’opera.
Oltre ai lavori sopra citati, per il teatro il M. compose anche il balletto Un giro di valzer, l’opera giocosa in 2 atti Il finto Anichino, su libretto di A. Landini, e l’opera in atto unico Il tenente Franz, su libretto di B. Piatti (Marchesi, p. 85).
Intorno al 1950 il M. fondò nel teatro Pezzani il Piccolo Teatro lirico della città di Parma, una vera e propria scuola dove preparò e diresse decine di giovani cantanti in centinaia di repliche di opere che si estendevano dal genere giocoso del Settecento fino a quello drammatico di autori quali G. Verdi, Puccini e Leoncavallo. Nel settembre 1953 vi diresse la quasi esordiente Renata Scotto e successivamente il soprano Magda Olivero in una serie di fortunate recite di Madama Butterfly di Puccini.
Il Piccolo Teatro lirico fu una sorta di carro di Tespi parmense che fino al 1967 svolse un’apprezzata opera di divulgazione del melodramma italiano in Italia e all’estero (Svizzera e Germania).
Il M. morì a Parma il 2 genn. 1979.
G. Gavazzeni lo descrisse come «musicista in limine tra musica e letteratura, di poetica finezza, che esprime il carattere gentilmente ducale di Parma, in contrasto alla alacre riottosità e sprezzatura degli altri» (p. 8).
Opere: oltre ai lavori sopra citati, il M. compose musiche sinfoniche, fra le quali Serenata d’aprile (suite dal balletto), Soste in Val d’Enza, Danze di sagra; per orchestra d’archi (Serenata, Sinfonietta, Tema e variazioni); per strumento solista e orchestra, fra le quali Tre storielle della vecchia fattoria (per violino) e Il ruscello (per violino; ma anche nelle versioni per viola e per violoncello); e per voce e orchestra, fra le quali Richiamo d’autunno, E tu rosa di grazia (su due poesie di I. Cocconi) e Piccolo cielo (poesia di J. Bocchialini). Inoltre liriche per canto e pianoforte (su poesie di E. Praga, C. Biroli, Cocconi, Bocchialini, A. Barilli e del M. stesso), e numerose composizioni per pianoforte solo, due pianoforti, organo, violino e pianoforte, arpa, e brani per coro a 4 voci virili. Trascrisse e revisionò musiche di Fr. Chopin, F. Mendelssohn Bartholdy, F. Paër, R. Schumann, O. Vecchi (per il catalogo delle sue composizioni cfr. Marchesi, pp. 83-87). Il M. pubblicò anche diversi scritti sulla musica del suo tempo, perlopiù di carattere autobiografico, fra cui: Vita di un musicista parmense…, cit.; rist. in Arnaldo Furlotti. Il sigaro sullo spartito, a cura di G. Colla - G.N. Vetro, Parma 2004, pp. 9-71; Intermezzi verdiani (Magenta 1952); Ricordi di un musicista (ibid. 1959), e alcune raccolte di poesie.
Fonti e Bibl.: J. Bocchialini, Memorie e figure parmensi: scrittori e poeti del Novecento, Parma 1964, pp. 141-145; L. Gambara, R. M. l’uomo che non ha tradito l’arte, in Gazzetta di Parma, 13 apr. 1964; G. Gavazzeni, Amore in musica (prefaz.), in E. Campogalliani, Pic-nic sul Parnaso, Mantova 1970, p. 8; Teatro Regio. Città di Parma. Cronologia degli spettacoli 1929-1979, a cura di V. Cervetti - C. Del Monte, Parma 1979, pp. 22, 65 s.,73, 87 s., 95 s., 116, 134, 140; G.N. Vetro, I nostri fasti musicali, in Gazzetta di Parma, 18 giugno 1979; G. Marchesi, R. M.: qualche memoria, Parma 1981; G.N. Vetro, Teatro Reinach 1871-1944. Gli spettacoli musicali: opere, concerti, operette, Parma 1995, pp. 499 s., 507 s., 523 s., 527-529; R. Lasagni, R. M., in Diz. biografico dei Parmigiani, Parma 1999, III, pp. 418 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, IV, p. 689.