replicare
In rima, in Pd VI 91 Or qui t'ammira in ciò ch'io ti replìco [per l'accento si veda Parodi, Lingua 235]: / poscia con Tifo a far vendetta corse / de la vendetta del peccato antico.
Per Benvenuto il termine allude alla duplice ripetizione del nome vendetta del v. 90 (" vocabulum semel positum repetit bis "); il Buti chiosa " ti ridico ancora ", con riferimento alla ripetizione per Tiberio di quanto attribuito a Ottaviano. Il Tommaseo, seguito dalla maggior parte dei commentatori, ritiene che r. abbia qui il valore di " soggiungere ", più proprio di quello di " rispondere " a una risposta altrui. Il Barbi chiosa invece " spiegare ". Da segnalare l'interpretazione di Scartazzini-Vandelli e del Porena: " affermo contro quel che ho ora affermato ": l'aquila che con la morte di Cristo aveva punito giustamente il peccato di Adamo, punì altrettanto giustamente la condanna di Cristo con la distruzione di Gerusalemme.