Centrafricana, Repubblica
Stato dell’Africa con capitale Bangui. Regione etnicamente frammentata, fu nel 19° sec. area di tratta schiavistica, subendo devastanti conseguenze. Colonia francese dal 1884 col nome di Ubanghi-Sciari, il Centrafrica fu soggetto a un duro regime di sfruttamento diamantifero e di legname. Il movimento nazionalista anticoloniale fu dominato dalla figura di B. Boganda. Dotato di autogoverno nel quadro della Comunità franco-africana (1958), l’Ubanghi-Sciari ottenne l’indipendenza col nome di R. C. (1960). Primo presidente fu un parente di Boganda, David Dacko, nettamente filofrancese. Parigi rimase sempre saldamente presente e influente nel Paese. Nel 1966 Dacko fu deposto dal cugino, generale Jean-Bédel Bokassa, che inaugurò un regime dispotico, alienandosi il credito internazionale. Bokassa fu deposto nel 1979 col sostegno francese e la Repubblica ristabilita con Dacko come presidente. Nel 1981 un nuovo golpe portò al potere il generale André Kolingba, la cui politica di severa austerità economica insieme alla continua dipendenza dalla Francia causarono gravi disordini. Col ritorno alla democrazia (1993), fu eletto Ange-Félix Patassé. Superato un conflitto civile (1996-97), Patassé fu rieletto nel 1999, ma venne estromesso nel 2002 dal generale François Bozizé, fattosi eleggere presidente nel 2005. Dal 2006 il Paese ha visto ripetute ribellioni nelle periferie, una crescente instabilità e il coinvolgimento nella conflittualità dei vicini Ciad e Darfur sudanese.