CENTROAFRICANA, REPUBBLICA (fr. République Centrafricaine)
Denominazione assunta con la proclamazione dell'indipendenza (dicembre 1958) dall'ex-territorio (Africa Equatoriale Francese) dell'Ubanghi-Sciari (v. XXXIV, p. 593 e v. anche africa equatoriale francese, I, p. 809; App. II,1, p. 84). Nei suoi 617.000 km2 di superficie contava (nel 1957) 1.134.436 abitanti. La facile penetrabilità, le abbondanti piogge estive e un clima salubre sia per l'uomo sia per i bovini fanno dell'Ubanghi-Sciari la regione di maggiore attrazione dell'A.E.F., per cui il governo francese già dal 1929 vi aveva promossa la coltura del cotone, oltre che incrementata quella delle arachidi e l'allevamento del bestiame. Dalle 44 mila balle del 1932-33 la produzione del cotone è salita oggi ad una media annua di 132.000. Una recente coltura di piantagione è quella del caffè.
Esistono nel paese giacimenti diamantiferi e auriferi. La produzione di diamanti si aggira sui 140.000 carati, con centro a Berberati. I centri più importanti (Bangassu e Bambari), per lo più grossi mercati, gravitano verso il bacino del Congo. Il capol. Bangui è il centro più sviluppato (80.000 ab.); esso si affaccia sulle rive dell'Ubanghi ed è collegato da una strada a Yaundé, capoluogo del Camerun, mentre comunica con Brazzaville attraverso l'Ubanghi e il Congo.
La Repubblica, come già il Territorio, è divisa in 11 regioni, che raggruppano 37 distretti.
Storia. - Approvando la nuova costituzione della Repubblica francese col referendum del 28 settembre 1958 (elettori iscritti 625.663, votanti 496.675, cioè il 79%, di cui 478.033 sì e 6089 no), l'Ubanghi-Sciari rimase automaticamente a far parte dell'istituenda Comunità. Con deliberazione della sua Assemblea territoriale, nella scelta prescritta dall'art. 76 della Costituzione tra dipartimento d'oltremare e stato membro della Comunità, l'Ubanghi-Sciari optò per questo ultimo stato giuridico, assumendo il nuovo nome di Repubblica Centroafricana. Il capo del governo della Repubblica fa parte di diritto del Consiglio esecutivo della Comunità, mentre l'Assemblea territoriale elegge 4 senatori al Senato della Comunità. Apertosi alla vita politica nel 1946, in conseguenza della costituzione francese di quell'anno, con le elezioni per la prima Assemblea territoriale di 40 membri in collegi separati (14 europei e 26 autoctoni) e con l'invio di due deputati e due senatori al Parlamento francese e di due consiglieri all'Assemblea dell'Unione, l'Ubanghi-Sciari vide modificata la propria Costituzione in applicazione della legge-quadro del 23 giugno 1956. L'Assemblea fu portata a 50 membri, eletti a suffragio universale da un collegio unico (nel 1957 risultarono eletti 43 africani e 7 europei), mentre fu istituito un Consiglio di governo con 6 ministri. Proclamata la Repubblica, l'Assemblea territoriale ha votato una nuova costituzione. Il nuovo stato è entrato a far parte dell'Unione doganale e fiscale costituita tra le quattro repubbliche già costituenti l'Africa Equatoriale Francese, unione resa necessaria dagli stretti legami creati dall'ex governatorato generale (protocollo 17 gennaio 1959). Nella Conferenza di Brazzaville del 22 e 23 giugno 1959, le quattro repubbliche hanno anche istituito una conferenza tra i loro Primi ministri per armonizzare e coordinare le rispettive politiche (protocollo 23 giugno 1959). Il 12 luglio 1960, infine, a seguito di un accordo firmato a Parigi, la Repubblica Centroafricana otteneva l'indipendenza nell'ambito della Comunità francese a partire dalla mezzanotte dal 12 al 13 agosto. La sua ammissione alle N.U. è stata approvata il 20 settembre 1960. Meritoria è stata l'opera svolta dalla Francia dal 1946 in poi per il miglioramento delle condizioni sanitarie (la malattia del sonno è stata debellata) e per lo sviluppo economico, sociale e scolastico del territorio.
Bibl.: H. Ziéglé, Afrique équatoriale française, Parigi 1952; J. Pouquet, L'Afrique équatoriale française, Parigi 1954; La situation économique de l'A.É.F., Notes et études documentaires, n. 2067, Parigi 1955; Encyclopédie coloniale et maritime, volume Afrique équatoriale française et Côte française des Somalis, Parigi 1950; pubblicazione annuale (dal 1953), L'Union française.