CONGO, Repubblica Democratica del (App. III, 1, p. 419)
Stato dell'Africa equatoriale (342.000 km2 e 1.300.100 ab. nel 1974) indipendente dal 1960 e associato alla CEE, già colonia francese col nome di Moyen Congo, diventato poi uno dei quattro Territori d'Oltremare in cui fu divisa l'Africa equatoriale francese nel 1946, e denominato Repubblica popolare del Congo nel 1970. È diviso in nove regioni e ha per capitale Brazzaville.
Il territorio è costituito per oltre la metà da quella parte del bacino congolese che si trova alla destra del Congo e dell'Ubangui, sui quali corre il lungo confine con lo Zaire. Tale bacino, formato in prevalenza di alluvioni recenti, si va rilevando verso occidente in un altopiano di arenarie secondarie e terziarie che si appoggiano a ovest a una dorsale in gran parte cristallina parallela alla costa, dalla quale scendono verso il Congo e l'Ubangui e verso la pianura costiera corsi d'acqua dalla grande forza erosiva, sicché le forme del rilievo sono caratterizzate da valli incassate e da gole profonde.
La dorsale termina su una pianura costiera, orlata da dune e lagune. Essendo tagliato a metà dall'Equatore, rientra nel dominio del clima equatoriale, appena mitigato dall'altitudine sui rilievi e dalla corrente del Benguela sulla costa, sicché le piogge sono ovunque abbondanti e le temperature elevate (a Brazzaville, a 309 m. s.m., 25°7 in gennaio e 22° in luglio, 1400 mm di pioggia), il regime dei fiumi molto regolare e la foresta pluviale abbastanza diffusa, se si escludono alcune aree nel nord del paese, nella zona a ridosso del Massiccio di Maiumbe e in quella pianeggiante costiera, dove è presente la savana. Il Congo-Ubangui è la grande arteria navigabile interna, ma anche la maggior parte dei loro affluenti sono navigabili per lunghi tratti e integrano la rete dei trasporti terrestri.
La popolazione ha un elevato ritmo di accrescimento annuo (2,2%), tanto che è passata da circa 800.000 ab. nel 1960 a 1.300.000 nel 1974, ed è costituita in prevalenza da Bantu (Bakongo 40%; Bateke 16%).
Brazzaville, capitale dal 1910 dell'Africa equatoriale francese e poi del C., è il principale centro urbano, in rapido sviluppo (310.500 ab. nel 1974, ma 136.000 nel 1962). La seconda città è Pointe Noire (80.000 ab. nel 1962), il porto del paese, collegato con Brazzaville a mezzo di ferrovia, una delle due ferrovie che sugli opposti lati del C. consentono di aggirare le cateratte del grande fiume dallo Stanley Pool al mare. La lingua ufficiale è il francese, ma comunemente sono usati dialetti dei gruppo bantu. A parte le minoranze cattolica e protestante, si praticano culti pagani. Il C. è tra i paesi più evoluti dell'Africa equatoriale, avendo fatto notevoli progressi sul piano sanitario, dell'istruzione e dei trasporti.
L'agricoltura si basa, oltre che sui cereali (miglio, mais, riso), su manioca, batata e banane, mentre le colture per prodotti di esportazione sono cotone, caffè, arachide, diffusesi soprattutto negli ultimi decenni. La foresta, bruciata su vaste aree, è ancora rigogliosa nel sud del paese e dà grandi quantità di legname pregiato (oltre 2 milioni di m3 nel 1971), che costituisce la principale voce all'esportazione (56%). L'industria è legata essenzialmente alla lavorazione dei prodotti del suolo (oleifici, segherie), mentre il sottosuolo dà modeste quantità di diamanti, oro, rame, zinco, e sembra contenere cospicue quantità di idrocarburi. Notevoli sono le possibilità idroelettriche, solo in piccola parte sfruttate (impianti sul Niari), ma recenti progetti prevedono un forte aumento della produzione di elettricità per scopi industriali, specie per la lavorazione di rame e alluminio (Pointe Noire). Il nuovo trattato di cooperazione con la Francia (1974) dovrebbe contribuire a un più rapido sviluppo del paese. Le comunicazioni sono difficili, come in ogni ambiente equatoriale, ma si avvalgono del porto di Pointe Noire sul mare e di quello di Brazzaville nell'interno. Il commercio si basa soprattutto sull'esportazione di legname, diamanti, petrolio, caffè, zucchero e semi oleosi, e sull'importazione di prodotti manifatturati e alimentari, e si svolge per oltre metà con la Francia, cui seguono Rep. Fed. di Germania e Stati Uniti.
Bibl.: P. Vennetier, Géographie du Congo. Brazzaville, Parigi 1966.
Storia. - Dall'indipendenza (1960), il C. fu retto con metodi autoritari e con orientamento filo-occidentale dal presidente F. Youlou, che tuttavia, con intento di riconciliazione nazionale, designò quale ministro e poi vicepresidente (gennaio 1961) J. Opangault, esponente dell'opposizione. Il 2 marzo 1961 entrò in vigore la prima costituzione. Nell'agosto 1963 l'opposizione dei sindacati e dell'esercito costrinse il presidente Youlou a ritirarsi e portò al potere il ministro A. Massemba-Débat: anche nel C. si andò allora verso l'affermazione di un partito unico (Movimento nazionale rivoluzionario, congresso del 1964 e "Carta" del 1966), affiancato da una milizia popolare, mentre permanevano tensioni tribali e sociali fra le tribù del nord (Kouyou e Mbochi), quelle del centro (Lari e Bakongo) e le popolazioni urbanizzate del sud, cui si aggiungeva il contrasto fra gli elementi moderati e filo-occidentali e i giovani intellettuali e sindacalisti di orientamento socialista.
La tensione fra l'esercito e il governo, delineatasi a partire dal 1966, è all'origine della grave crisi aperta nel 1968: Massemba-Débat nel tentativo di una restaurazione moderata, si sostituì al primo ministro e sciolse l'Assemblea e il direttivo del partito; le forze armate presero il potere, esercitato attraverso un Consiglio nazionale rivoluzionario, nel quale emerse il comandante Marien Ngouabi (capo dello Stato dal 31 dicembre 1968). Il nuovo leader instaurò un regime di dichiarata ispirazione marxista: nel dicembre 1969 il Parti congolais du Travail (PCT) sostituì il MNR, il 3 gennaio 1970 entrò in vigore una costituzione, che fece del C. una repubblica popolare. Ben presto furono denunciati tentativi eversivi e si manifestarono opposizioni provenienti da elementi e ambienti di più autentica professione marxista: Ngouabi reagì ricostituendo nel marzo 1970 una milizia popolare a difesa del partito, rimaneggiando il governo e gli organi direttivi del partito stesso, creando nel 1973 una Corte rivoluzionaria che condannò severamente presunti cospiratori.
Nel 1973 è entrata in vigore una nuova costituzione (31 agosto) e si sono svolte le elezioni per l'Assemblea nazionale del popolo e le amministrazioni locali; dal 1974 esiste un Consiglio supremo di difesa e sicurezza. Permangono invero forti tensioni interne, con connessioni anche tribali. Il C. è fra gli stati africani più nettamente filo-comunisti (rapporti intensi con URSS, Cina ed Europa orientale); nel 1973 Ngouabi ha visitato numerosi paesi socialisti. Permane peraltro una stretta cooperazione tecnico-economica con la Francia (accordi rinnovati nel 1974) e di recente sono state allargate le relazioni con altri paesi africani, anche di orientamento politico diverso.
Bibl.: J. M. Wagret, Histoire et sociologie politiques du C., Parigi 1963; C. Manekasa, Mutations politiques du Congo. Brazzaville, ivi 1966; T. Matongo, L'évolution constitutionnelle et politique du Congo. Brazzaville depuis l'indépendance, ivi 1966; S. Amin-C. Coquery-Vidrovitch, Histoire économique du C. (1880-1968), ivi 1969.