COREA, REPUBBLICA DEMOCRATICA POPOLARE DI.
– Demografia e geografia economica. Condizioni economiche. Storia. Bibliografia. Cinema. Bibliografia
Demografia e geografia economica di Libera D'Alessandro. – Stato dell’Asia orientale. Il Paese (25.026.588 ab., secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014) ha registrato, secondo l’UNICEF, un tasso annuale di crescita della popolazione dello 0,9% tra il 1990 e il 2012 (anno nel quale la speranza di vita alla nascita ha raggiunto i 70,0 anni di età). L’ONU ha dichiarato che, tra il 1995 e il 2005, la R. D. P. di C. ha richiesto assistenza umanitaria esterna (soprattutto aiuti alimentari), al fine di soddisfare i bisogni primari della popolazione. La malnutrizione è indicata come una delle priorità umanitarie anche dall’UNICEF, le cui stime hanno calcolato che nel 2012 quasi una donna su quattro in età riproduttiva (15-49 anni) era malnutrita. Nonostante i leggeri miglioramenti registrati dal 2009, la National nutrition survey al 2012 riportava dati preoccupanti anche per i bambini con meno di cinque anni di età, individuando nella malnutrizione la causa di problemi sanitari quali l’arresto della crescita (27,9%) e la scarsità di peso corporeo (15,2%), in particolar modo nella provincia del Ryanggang. I progetti di sviluppo per il periodo 2011-15 individuano nella sicurezza alimentare e nello sviluppo rurale due obiettivi fondamentali. In seguito alle piogge torrenziali del luglio 2012, gli aiuti (accesso all’acqua potabile e assistenza sanitaria) sono divenuti indispensabili anche per evitare epidemie.
Condizioni economiche. – Il governo, dopo l’alleggerimento delle restrizioni del 2002, che aveva consentito alcune forme di commercio semiprivato, nel 2005 ha ridotto la portata delle riforme, ricentralizzando un sistema economico tuttora caratterizzato da un fermo controllo politico. La rivalutazione della moneta operata nel 2009 ha prodotto una notevole inflazione. In occasione del 100° anniversario della nascita di Kim Il-Sung nel 2012, il Paese ha intrapreso sforzi per sviluppare le zone economiche speciali con la Cina. Nel 2013, il governo ha implementato 14 ZES (Zone Economiche Speciali) per gli investitori stranieri, sebbene l’iniziativa sia ancora a livelli embrionali.
Storia di Paola Salvatori. – Sebbene all’inizio del 21° sec. la politica isolazionistica del regime di Kim Chŏng-il, leader del Partito coreano dei lavoratori, sembrasse mostrare delle crepe, in realtà nel corso del decennio le aspettative vennero deluse e il Paese continuò ad alternare minacce di azioni nucleari a segnali di riapertura del dialogo con Seoul (Sŏul) e con la comunità internazionale, in un contesto di sostanziale stagnazione economica e povertà diffusa. La crisi nucleare che aveva ripreso il via nel 2006 in seguito ai nuovi test missilistici a lunga gittata eseguiti da Pyeongyang (P’yŏngyang) sembrò attenuarsi l’anno successivo, quando il governo si disse disponibile a riprendere i negoziati e a consentire ispezioni in merito al programma nucleare. Di lì a poco, tuttavia, le tensioni si riacutizzarono e nel 2009, rotte le trattative, Pyeongyang attuò nuovi test missilistici e nucleari e dichiarò nullo l’armistizio del 1953 che aveva posto fine alla guerra con la Repubblica di Corea. La reazione internazionale non si fece attendere: il Paese fu condannato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e di nuovo sottoposto a dure sanzioni. Il blocco dei rapporti commerciali e il venir meno degli aiuti esteri provocarono una grave penuria di generi di prima necessità e un drastico peggioramento delle condizioni di vita della popolazione. Nel 2010 i rapporti con la Repubblica di Corea, già difficili, subirono un ulteriore inasprimento quando fu stabilita la responsabilità di Pyeongyang nell’affondamento della corvetta sudcoreana Cheonan. La morte di Kim Chŏng-il, nel dicembre 2011, e l’avvento al potere del figlio terzogenito e successore designato Kim Chŏng-un, non segnarono alcun cambiamento né nella politica interna, che rimase duramente repressiva, né in quella estera. Il governo mantenne alta la tensione con Seoul e continuò a sfidare apertamente la comunità internazionale. Nel 2013 il lancio di un vettore formalmente teso a porre in orbita un satellite, ma più verosimilmente attuato per testare un missile balistico, e i nuovi test nucleari portarono ad altre condanne da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e a un inasprimento delle sanzioni già esistenti cui non si sottrasse neanche la Cina, uno dei pochi Paesi a mantenere buoni rapporti commerciali con Pyeongyang. Tra aperture e provocazioni, il braccio di ferro tra la comunità internazionale e la Repubblica di Corea proseguì ancora nel 2014. Alla luce delle conclusioni del rapporto presentato nel mese di febbraio da un’apposita commissione di inchiesta, nel dicembre 2014 l’Assemblea generale dell’ONU votava in favore di una risoluzione con cui chiedeva al Consiglio di sicurezza di valutare il deferimento della situazione dei diritti umani nella R. D. P. di C. alla Corte penale internazionale, a causa degli asseriti crimini contro l’umanità commessi, dell’uso sistematico della violenza e delle uccisioni nei confronti dei dissidenti.
Bibliografia: C.K. Armstrong, Can the Korean princelings make progress?, «Current history», 2013, 112, 755, pp. 242-43.
Cinema di Simone Emiliani. – Anche nella R. D. P. di C. in questi anni ha avuto sviluppo una cinematografia nazionale, e alcuni film sono stati mostrati al Gwangju international film Festival. Ma i registi e gli attori non hanno raggiunto la notorietà internazionale di quelli della Repubblica di Corea. Inoltre nel Paese vige una forte censura, come ha dimostrato l’ultimo caso di The interview (2014), il film diretto da Evan Gold berg e Seth Rogen in cui Rogen e James Franco hanno interpretato rispettivamente il produttore e il presentatore di un talk show televisivo recatisi nella R. D. P. di C. per intervistare il dittatore nordcoreano Kim Chŏng-un e organizzarne l’attentato. Il regime di Pyeongyang ha chiesto la messa al bando mondiale del film e la Sony, che avrebbe dovuto distribuire il film, è stata vittima di un attacco informatico da parte degli hacker che si sono firmati GOP (Guardians Of Peace).
Bibliografia: L. Hyangjin, Contemporary Korean cinema. Identity, culture and politics, Manchester-New York 2000 (trad. it. Milano 2006); C. Piotto, Il cinema della Corea del Nord al festival sudcoreano: la battaglia dei registi per avere il permesso da Piongyang, 29 luglio 2014, www.huffingtonpost.it.