Guyana, Repubblica di
Stato dell’America Centrale. La colonizzazione della G., iniziata alla fine del 16° sec., allorché gli olandesi si stabilirono sulle rive dell’Essequibo, si consolidò a partire dal 1621 a opera della Compagnia olandese delle Indie occidentali. Durante le guerre napoleoniche i possedimenti olandesi furono occupati dagli inglesi e definitivamente assegnati dal Congresso di Vienna alla Gran Bretagna che, nel 1831, li riunì nella G. Britannica. La coltura della canna da zucchero, sviluppata nelle grandi piantagioni costiere che impiegavano schiavi africani, restò la principale attività della colonia anche sotto il dominio britannico. Dopo l’abolizione della schiavitù e l’abbandono delle piantagioni da parte dei neri, gli inglesi fecero ricorso all’importazione di mano d’opera indiana e nell’arco di un secolo la popolazione di origine indiana divenne maggioritaria. Dopo il conseguimento dell’indipendenza nell’ambito del Commonwealth, nel 1966, la vita politica della G. è stata dominata da due partiti, il People’s national congress (PNC), di orientamento socialista moderato ed espressione della popolazione di origine africana, e il People’s progressive party (PPP), sostenuto dagli indiani. Il primo, guidato da F. Burnham, primo ministro dal 1964 al 1980 e presidente della Repubblica dal 1980 alla morte (1985), attraverso elezioni caratterizzate da gravi irregolarità ha stabilito un virtuale monopolio del potere fino al 1992. In quell’anno elezioni regolari (con la presenza di osservatori internazionali) videro la vittoria del PPP che, seppure in un clima politico sempre più teso e segnato da violenze, è poi prevalso anche nelle elezioni nel 1997, 2001 e 2006. A C. Jagan, presidente della Repubblica fino al 1997, sono succeduti nella carica la moglie J. Jacan e dal 1999 B. Jagdeo, riconfermato nel 2006.