DOMINICANA, REPUBBLICA.
– Demografia e geografia economica. Storia. Letteratura. Bibliografia
Demografia e geografia economica di Anna Bordoni. – Stato dell’America Centrale insulare, occupameno dei due terzi dell’isola di Hispaniola, nel gruppo delle Grandi Antille. Secondo una stima UNDESA (United Nations Department of Economic and Social Affairs) del 2014, il Paese è popolato da 10.528.954 ab. (9.445.281 al censimento del 2010), per lo più di giovane età e mulatti. Poco meno di un terzo dei dominicani vive a Santo Domingo, la capitale, e quasi un milione a Santiago. È presente una consistente minoranza haitiana.
La crescita economica (+4,5% nel 2011, +3,9% nel 2012, +3% nel 2013, +5,3% nel 2014) è sostenuta dall’espansione del turismo (4,7 milioni di visitatori l’anno), dall’attività delle zone di libero scambio, dalla rimessa in produzione della miniera d’oro di Pueblo Viejo e da un sostenuto dinamismo nel settore delle costruzioni.
Storia di Giovanni Agostinis. – Con la vittoria di Leonel Fernández nelle elezioni presidenziali del 2004, cominciò una fase di egemonia politica del Partido de la liberación dominicana (PLD) che si protrasse negli anni successivi. Nel corso del suo mandato, Fernández (già presidente tra il 1996 e il 2000) si fece promotore di un rilancio dell’economia basato sul deprezzamento del peso e sui settori delle costruzioni e del turismo. Tra le grandi opere infrastrutturali inaugurate in questo periodo ci furono la metropolitana di Santo Domingo e la modernizzazione della rete viaria. La crescita economica e lo sviluppo infrastrutturale produssero un forte sostegno popolare che portò alla rielezione di Fernández nelle elezioni del 2008.
Nonostante gli elevati tassi di crescita, il secondo mandato di Fernández non fu esente da crisi; su tutte, gli scandali di corruzione che coinvolsero membri del PLD e il devastante terremoto che colpì l’isola gemella di Haiti nel 2010, provocando una crisi umanitaria e migratoria i cui effetti si riverberarono sulla Repubblica Dominicana. L’attivismo a supporto della causa haitiana rafforzò il governo Fernández a livello sia interno sia internazionale. Dopo aver ampiamente vinto le elezioni legislative del 2010, il PLD si aggiudicò un terzo mandato presidenziale consecutivo con l’elezione di Danilo Medina Sánchez nel 2012. Medina Sánchez conquistò la vittoria promettendo maggiori investimenti in politiche sociali volti a ridurre gli ancora elevati livelli di povertà e disuguaglianza. Tra le principali sfide che il suo governo dovette affrontare, vi furono le tensioni con Haiti relative alle questioni migratorie, il deficit fiscale, gli irrisolti problemi energetici e la lotta contro la criminalità alimentata dalle attività del narcotraffico, che utilizzava il Paese come piattaforma logistica per esportare la cocaina negli Stati Uniti e in Europa.
Letteratura di Danilo Manera. – Nell’ultimo decennio sono uscite opere fondamentali di maestri narratori: Marcio Veloz Maggiolo (n. 1936), l’intellettuale dominicano di maggior prestigio internazionale, archeologo e antropologo, con gli affreschi sociali di Memoria tremens (2009) e Confesiones de un guionista (2009); il geniale e controverso Pedro Peix (n. 1952) con l’irriverente El clan de los bólidos pesados (2010), ampia sperimentazione stilistica impregnata di sesso e violenza;la delicata e potente saga generazionale di Ángela Hernández Núñez (n. 1954), dai toni lirici e barocchi, intimisti e concreti insieme, che prosegue con il romanzo Leona, o la fiera vida (2013).
Si è consolidato il profilo di romanziere di Pedro Antonio Valdez (n. 1968) con Palomos (2008), incentrato sui ragazzini di strada e costruito come un disco rap, e il magmatico e intricato noir La salamandra (2013). Altra figura di rilievo è quella di José Acosta (n. 1964) con Perdidos en Babilonia (2005) e La multitud (2011), e nel genere del racconto va citato l’impegno civile di Memoria de la sangre (2008) di Luis Martín Gómez (n. 1962). Tra i più giovani sono emerse le figure di Rey Emmanuel Andújar (n. 1977), con l’antiepica picaresca di un quartiere desolato nel romanzo Candela (2007), e la cantante Rita Indiana Hernández (n. 1977), che nei romanzi Papi (2005) e Nombres y animales (2013), adottando il punto di vista e il ritmo dell’infanzia o adolescenza, tocca temi come il consumismo, il narcotraffico, l’immigrazione haitiana o la corruzione politica, con inventiva linguistica.
Numerose le voci poetiche di valore. Due spiccano per continuità e dovizia: quella elegante e riflessiva di José Mármol (n. 1960), la cui raccolta più recente è Lenguaje del mar (2012), e quella esperienziale e proteiforme di Alexis Gómez Rosa (n. 1950), riunita nell’esuberante El festín (2011).Accanto a loro, ricordiamo tra gli altri Soledad Álvarez (n. 1950), Basilio Belliard (n. 1966), León Félix Batista (n. 1964). Tra le ultime leve, si segnalano la passionalità trasgressiva di Rosa Silverio (n. 1978) e l’ironia di Frank Báez (n. 1978). Notevole l’influsso di José Rafael Lantigua (n. 1949), fondatore della Fiera internazionale del libro di Santo Domingo e ministro della Cultura dal 2004 al 2012, la cui ingente produzione di critica letteraria colma i sei tomi di Espacios y resonancias (2014-2015).
Bibliografia: F. Gutiérrez, Diccionario de la literatura dominicana, Santo Domingo 2004, 20102; R. De Maeseneer, Seis ensayos sobre narrativa dominicana contemporánea, Santo Domingo 2011; Actualidad de la literatura dominicana, a cura di B. Belliard, «Cuadernos hispanoamericanos», 2014, 767, pp. 2-60.