restrizione
restrizione operazione consistente nel considerare una funzione in un sottoinsieme del suo originario dominio di definizione. Tale operazione, sempre possibile per funzioni continue, al contrario della sua “inversa” chiamata → prolungamento, ha in genere lo scopo di garantire proprietà che nel dominio originario non sussistono.
Per esempio:
• restringendo la funzione ƒ(x) = x 2 da R a [0, +∞) si ottiene una funzione strettamente crescente, e quindi invertibile, e si può così definire la funzione radice quadrata aritmetica di un argomento non negativo, che risulta automaticamente una funzione continua;
• restringendo la successione non convergente {(−1)n} ai soli esponenti pari si ottiene la successione costante {1} (dunque convergente);
• restringendo una funzione di n variabili a un iperpiano (o a una varietà) di dimensione m < n se ne ottiene la traccia. Questa operazione è lecita se la funzione è continua, ma non se è soltanto misurabile (per ulteriori generalizzazioni si veda → Sobolev, spazi di).
Anche in algebra si restringe talvolta il dominio in cui si considera un’operazione per renderla invertibile. Per esempio, la moltiplicazione si restringe a R × R0 per renderla invertibile (non essendo definita la divisione per 0).