RETE
. Abbigliamento. - Nel sec. I dell'era cristiana le donne romane portavano il reticulum o retiola aurea per raccogliere la massa dei capelli: quest'acconciatura, derivata dal cerifalo greco dell'epoca classica, consisteva in una rete d'oro o di seta cosparsa di pietre preziose e di ornamenti di oreficeria. La rete, dimenticata per molti secoli, ricompare nel sec. XIII e si chiama allora crépine in Francia, "crespina" nell'Italia centrale, bugoli a Venezia e cayole in Sicilia: sono reti sottili di cordone dorato o di seta, o anche di perle e pietre preziose, che trattengono sulla nuca i capelli o li raccolgono ai lati del viso sotto le acconciature a "sella" e i veli ricamati, o vengono portate senz'altro ornamento che un frontale (v.) d'oro. La rete ebbe molteplici fogge: divenne in Italia alla fine del '400 una cuffia di rete preziosa, e fu portata sui capelli lisci o raccolti in trecce, servì in Francia a ricoprire le imbottiture di capelli finti sotto le ali inamidate delle acconciature quattrocentesche, e ricoprì gli altissimi hennins bicorni della fine del sec. XV, mentre più tardi, nel '500, fu portata sotto la toque di origine spagnola; ricomparve nelle acconciature femminili nel 1860: è allora di ciniglia e di seta, e raccoglie come in un sacco la massa dei capelli sulla nuca; ricompare brevemente ancora nel 1911, di fili d'oro e d'argento, quale acconciatura da sera.
Bibl.: E. Mutinelli, Del costume veneziano, Venezia 1831, p. 90-93; F. Gregorovius, Lucrezia Borgia, Firenze 1885, p. 231; M. de Villermont, Histoire de la coiffure féminine, Parigi 1892, pag. 175; P. Lanza di Scalea, Donne e gioielli in Sicilia, Palermo 1892; V. Gay, Glossaire archéologique, I, nuova ed., Parigi 1929, p. 298; Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités grecques et romaines, IV, pag. 855; E. Viollet-le-Duc, Dictionnaire raisonné du mobilier français, III, Parigi s. a., pp. 197-203.