retro (rietro)
Ricorre una quarantina di volte nelle opere volgari di D., ed è preceduto da di ' una volta nelle Rime, 2 nel Convivio e 27 nella Commedia, da ‛ a ' una volta nelle Rime e 3 nella Commedia; non è preceduto da preposizione in un luogo del Convivio e in 7 della Commedia. La grafia di rietro è preferita dal Petrocchi a quella di retro, accolta dalla '21, in Pg IX 69; in If I 136 il Petrocchi preferisce leggere dietro invece di retro, pur tramandato da alcuni codici ed eletto dalla '21. R. è forma ricca di varianti, per il contrasto fra tradizione dotta, con ‛ retro ', e popolare, con ‛ dietro ', e il pur raro dittongato ‛ rietro '.
1. La funzione preposizionale, più frequente di quella avverbiale, ritorna in 3 attestazioni di ‛ retro ' (più chiara in Pg VII 116 che retro a lui siede; meno chiara in If XIX 93 Viemmi retro; XXIX 16 io retro li andava) e in 22 attestazioni di ‛ di retro ', in 18 delle quali è seguito da ‛ a ' (Rime L 2 di retro al tempo che se n'è andato; If XXVI 117 di retro al sol; XIII 124 Di rietro a loro; XXIII 77 di retro a noi [così in Pg XVIII 114, XXIII 19]; Pg IV 29, V 3, XVIII 133, XXII 63 di retro al pescator; XXIV 59 di retro al dittator; XXVI 66, XXIX 63, XXXI 57 di retro a me [così in If XIV 140 e in Pd I 35, ove però i codici Eg, Fi, Gv, Lau recano da me]; Pd II 90, VI 50, IX 6, X101, XII 83, XVI 75, XXI 16 di retro, a li occhi tuoi), mentre è seguito da ‛ da ' nelle 2 occorrenze del Convivio (III I 11 di retro da me, v. sopra; IV Le dolci rime 29 Di retro da costui) e in Pg X 50 vedea / di retro da Maria... / un'altra storia (ma il codice Rb reca a Maria) e XXIX 143 vidi... / di retro da tutti un vecchio solo / venir (ma i codici Ga, Ham, Laur recano a tutti).
Più che un passaggio dal valore concreto, di moto o stato dietro qualcuno o qualcosa, a quello traslato, in ordine sia morale che temporale (Pd I 35 forse di retro a me con miglior voci / si pregherà perché Cirra risponda), nell'uso di r. si osserva in genere una consapevole polisemia, attribuibile a metafore sia non discordanti dall'uso (Pd XXI 16 Ficca di retro a li occhi tuoi la mente) sia più retoricamente differenziate (Pg XXIV 59 le vostre penne / di retro al dittator sen vanno strette), e chiaramente teorizzata, proprio usando r. quale avverbio, in Cv II XIII 14 la Rettorica... appare da mane, quando dinanzi al viso de l'uditore lo rettorico parla, appare da sera, cioè retto, quando da lettera, per la parte remota, si parla per lo rettorico.
2. La funzione avverbiale ritorna nelle 5 attestazioni di ‛ a retro ', 3 delle quali sono in rima (Rime C 63 non son però tornato un passo a retro; If VII 29 si rivolgea ciascun, voltando a retro; Pd II 93 per esser li refratto più a retro; ma If I 26 e Pg XI 15 a retro va chi più di gir s'affanna), in 5 attestazioni di ‛ retro ' (Cv II XIII 14; in rima in If XXXIV 8 poi per lo vento mi ristrinsi retro - ove Ash, Ham, Laur recano a retro -, Pg XXVII 47, Pd XXVIII 5; non così in Pg XV 39 ‛ Beati misericordesl ' fue / cantato retro), e 8 ‛ di retro '.
Questo sintagma avverbiale indica o provenienza di un moto, concreto o immaginario, o collocazione di qualcosa o qualcuno dietro una data cosa o persona, con significato di " dalla parte posteriore ", in If XI 55 Questo modo di retro par ch'incida / pur lo vinco d'amor che fa natura; XVIII 36 li battien crudelmente di retro; XXXIII 3 del capo ch'elli avea di retro guasto (" guastato "); Pg XXII 128 Elli givan dinanzi, ed io soletto / di retro; IX 69 'I duca mio... / si mosse, ed io di rietro inver' l'altura; Pd XI 47, XXI 132.
‛ Di retro ' indica, invece, direzione, ancora concreta o immaginaria, con significato di " verso la parte posteriore ", in If XX 39 perché volse veder troppo davante, / di retro guarda e fa retroso calle, notevole per la coordinazione con ‛ retroso '.
‛ Di retro ', infine, significa " che sta, che va dietro ", in If XII 81 quel di retro [Dante] move ciò ch'el tocca, e Pd XII 117 quel [" il piede ", secondo l'interpretazione sostenuta dal Barbi] dinanzi a quel di retro gitta; e cfr. ancora If XXV 115.