retto
Porzione terminale dell’intestino crasso compresa tra il colon ileo-pelvico (o sigma) e l’ano. Così detto per la sua direzione più o meno rettilinea, il r. termina in basso nel punto in cui il suo rivestimento mucoso si continua con il rivestimento cutaneo dell’ano (linea ano-rettale); superiormente è distinto dal colon pelvico da un limite convenzionale rappresentato dalla terminazione del rivestimento peritoneale e più precisamente del mesocolon sigmoideo.
Il r. presenta una lunghezza di circa 12 cm. Il suo calibro non è uniforme, perché nella porzione media presenta una dilatazione, detta ampolla rettale, che può essere di notevoli dimensioni. Nel suo decorso il r. descrive due curve o flessure orientate in senso diverso: una superiore con la concavità diretta in avanti (curva o flessura sacrale) e una inferiore con la concavità rivolta all’indietro (curva o flessura perineale) situata nello spessore del perineo, al di sotto dell’apice del coccige. La sua superficie esterna è liscia, ma spesso presenta sui lati da uno a tre solchi trasversali, che a seconda dei casi si estendono alquanto nelle superfici anteriori e posteriori. A questi solchi trasversali corrispondono all’interno altrettante pieghe, che costituiscono le valvole del r., o valvole di Houston (dal nome del medico inglese che per primo, nel 1830, ne diede un’esatta descrizione); in realtà tali formazioni devono essere interpretate come pseudovalvole in quanto non hanno nessuna importanza nella regolazione del corso delle materie fecali. Oltre alle valvole suddette il r. presenta nel suo tratto inferiore, a 5÷6 cm dall’orifizio anale, una serie di piccole pliche curvilinee, concave in alto a forma di nido di rondine, dette valvole semilunari del retto. Tra una valvola semilunare e l’altra, in corrispondenza cioè dei punti ove le estremità laterali della valvola si continuano con le estremità corrispondenti delle valvole vicine, la mucosa si solleva in piccole sporgenze longitudinali più o meno alte, dette colonne del r. o colonne di Morgagni. Il r. è formato, come gli altri segmenti dell’intestino crasso, di una mucosa, di una sottomucosa, di una tunica muscolare e di una tunica sierosa, costituita da peritoneo e presente soltanto nella prima porzione del r., di cui ricopre completamente la faccia anteriore e parzialmente le facce laterali per riflettersi sulla parete posteriore dell’addome. L’irrorazione del r. è assicurata dalle arterie emorroidarie. Le vene del r. si raccolgono nello spessore della sottomucosa a formare un ricco plesso, il plesso emorroidario, esteso per tutta l’altezza del r. ma specialmente sviluppato nella sua parte inferiore, ove si rileva la presenza di un sistema di piccole cavità o seni venosi, detti gomitoli venosi emorroidari, la cui abnorme dilatazione dà luogo alle emorroidi. Dal plesso prendono origine le vene emorroidarie.
La patologia del r., che per ragioni pratiche viene considerata insieme a quella dell’ano, con la quale presenta stretta affinità, comprende anomalie congenite, quali le atresie, in forma di diaframmi completi, corpi estranei (provenienti dall’esterno o dai segmenti superiori dell’intestino), lesioni traumatiche di diversa origine e tipo, emorroidi, prolasso, ascessi e flemmoni perirettali, malattie infiammatorie (proctiti), tumori.