reversibile
reversìbile [agg. Der. del part. pass. reversus del lat. reverti "rivolgersi", comp. di re- "indietro" e vertere "volgere"] [LSF] Generic., di dispositivo, macchina o, astrattamente, di processo che può operare o svolgersi da una certa configurazione, un certo effetto, un certo stato a un altro, oppure nel verso opposto. ◆ [CHF] Colloide r.: quello che, una volta precipitato, ha la possibilità di tornare, in opportune condizioni, allo stato disperso. ◆ [FTC] [EMG] Macchina elettrica r.: nell'elettrotecnica, macchina sincrona o a corrente continua capace di funzionare sia da motore che da generatore; si dice, anche, di trasformatore relativ. al possibile scambio di ruoli tra primario e secondario. ◆ [FTC] [MCF] Macchina idraulica r.: turbina capace di funzionare anche da pompa. ◆ [FTC] [MCC] Meccanismo r.: quello nel quale la trasmissione del moto può avvenire sia dall'organo motore all'organo resistente, sia viceversa. ◆ [FTC] [EMG] Pila r.: lo stesso che accumulatore elettrico. ◆ [TRM] Processo r.: lo stesso che trasformazione r. (v. oltre). ◆ [CHF] Reazione r.: → reazione. ◆ [TRM] Trasformazione r.: qualsiasi trasformazione di un sistema che, senza modificare in alcun modo l'ambiente esterno, possa svolgersi indifferentemente sia dallo stato iniziale allo stato finale, sia viceversa: essendo i processi fisici reali quasi sempre irreversibili (con conseguente aumento dell'entropia), i processi r. (per i quali l'entropia rimane costante) costituiscono casi limite ideali e possono essere pensati (in partic., nella termodinamica) come trasformazioni, anche cicliche, nelle quali sia il sistema sia l'ambiente passano reversibilmente per una successione di stati di equilibrio: v. termodinamica dei processi: VI 151 d.