RFID
– Sigla dell’ingl. Radio frequency identification, tecnologia per la localizzazione di oggetti mediante segnali radio. Creata nel 1998 presso il MIT (Massachusetts institute of technology), si basa su etichette (tag) contenenti le informazioni relative all’oggetto su cui sono poste che, entro una certa distanza fisica, possono essere lette da un apposito apparecchio capace di captare i segnali radio riflessi o emessi dal tag stesso. Un RFID tag è costituito da un microchip contenente dati (tra cui un numero univoco universale scritto nel silicio), un’antenna ed eventualmente una batteria. Un tag è in grado di ricevere e di trasmettere via radiofrequenza le informazioni contenute nel chip a un ricetrasmettitore, dotando quindi l’oggetto di una memoria storica per tutte le fasi della sua esistenza, dalla produzione all’uso. Il sistema RFID si colloca tra i più evoluti per la logistica e la movimentazione delle merci, per controllare l’accesso e la presenza delle persone (i passaporti di nuovo tipo contengono un tag RFID), per il tracciamento delle pratiche negli uffici, per evitare le code ai supermercati (si passa davanti alla cassa senza svuotare il carrello e il conto della spesa è già fatto); altri sviluppi applicativi si hanno in ambito culturale e turistico (tramissione di informazioni riguardo siti, luoghi e opere di interesse artistico, ecc.). Nella prospettiva della convergenza tecnologica dei dispositivi elettronici digitali sul web, un RFID dotato di indirizzo IP (Internet protocol) diventa inoltre a tutti gli effetti un nodo della rete con cui gli altri nodi possono dialogare in funzione dei protocolli tecnici di linguaggio e dei servizi accessori consentiti dalla comunicazione reciproca. Uno dei prossimi mercati di consumo con possibile diffusione della tecnologia RFID (nella versione smart card RFID) è quello delle transazioni elettroniche di denaro.